Moto ondoso nel bacino di San Marco? No, è un maremoto. La rivolta dei gondolieri e le richieste dei tassisti

Giovedì 8 Settembre 2022 di Michele Fullin
La rivolta dei gondolieri e le richieste dei tassisti

VENEZIA - Onda zero la mattina (ma solo davanti San Marco), maremoto dall'imbrunire in poi. Quando il sole tramonta, tra Venezia e il Lido in questi giorni è tutto un muoversi casuale di lucette bianche, rosse e verdi ad una velocità tale che potrebbe essere un'animazione sulla meccanica quantistica. Guardi quella luce bianca e verde (che significa imbarcazione a motore proveniente da sinistra) e subito dopo non c'è più e te ne trovi una bianca, che significa barca in allontanamento vista da poppa. In queste giornate, serate e nottate di Mostra del cinema ci sono motoscafi di ogni tipo che sfrecciano a tutta velocità in un posto dove si potrebbe andare al massimo ad 11 chilometri orari.

Come una corsetta campestre in relax. C'è la necessità di muoversi velocemente per un'infinità di persone e le barche a disposizione sono poche. Quindi si corre per accontentare tutti e per guadagnare di più.


Moto ondoso in laguna a Venezia


I gondolieri degli stazi che si affacciano sul Bacino di San Marco sono esasperati e c'è addirittura chi ha deciso di non lavorare per evitare problemi e pericoli. «È una cosa indegna - dice uno di loro - in tanti anni che faccio questo lavoro non ho mai visto una cosa del genere. La sera del 6, martedì, poi è stato da incubo. Non ci sono barche delle forze dell'ordine in giro e ci sono motoscafi in corsa da tutte le direzioni». Taxi soprattutto, ma anche nolo, lance private degli alberghi e anche di altre aziende. Tutti inesorabilmente di corsa quando non si intravvede un lampeggiante nelle vicinanze. «Abbiamo chiamato la Guardia costiera, i vigili, la polizia, tutti - riprende - ma poi alla fine ci dicono di fare un esposto. Ma con gli esposti contro ignoti abbiamo consumato l'inchiostro della penna. Sarebbe interessante vedere le reazioni delle autorità preposte a bordo di una gondola come ospiti. È da paura».


Gondolieri contro tassisti, le licenze


Poi c'è il tema sollevato proprio su queste pagine dal comandante della polizia locale, Marco Agostini, il quale aveva detto queste parole: «In altre città i turni funzionano. Penso a Roma dove i tassisti sono tanti, ma suddivisi in turni. Qui il turno è solo teorico, per la compresenza del servizio taxi e di noleggio: quando uno finisce il turno da tassista, fa il noleggio, che poi è la stessa cosa. Se ci fossero più taxi, in questi giorni correrebbero di meno». Il punto è proprio questo: da anni il rilascio di licenze è bloccato dal Comune, nonostante se potrebbero bandire almeno 25 subito. Ce ne sono infatti 18 riconsegnate a suo tempo dai gondolieri (guarda un po') ai quali tanti anni fa il Comune aveva concesso di portare il taxi per sbarcare il lunario nei mesi invernali. Altri tempi. Queste licenze giacciono in qualche cassetto degli uffici della Mobilità.


Bando per le licenze dei taxi a Venezia


Altre sette sono ancora in mano ai gondolieri delle cooperative Ducale, Santa Lucia e Giglio. I sostituti tassisti, alcuni dei quali hanno maturato molti anni di imbarco, chiedono da anni che queste licenze siano rimesse in gioco con un bando, ma al momento resta tutto bloccato. E bloccate anche le richieste di incontro. Oltre a queste, chi lavora a bordo dei taxi ritiene che ci sarebbe posto per almeno altre 50 barche, se mai venisse istituito lo stazio dell'aeroporto. Anche questo è un mistero, nel senso che non esistono taxi di turno all'aeroporto, ma chi primo arriva primo alloggia e questo spiega anche le corse. Certo, un nuovo bando dovrebbe essere però vincolato a carene meno impattanti delle attuali. Invece, nella situazione attuale, le poche barche che ci sono (taxi più noleggio) sono in moto costantemente.

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