Il Tronchetto riparte, via alla grande spartizione: chi era stato fuori ora vuole rientrare

Sabato 11 Giugno 2022 di Maurizio Dianese
Il Tronchetto riparte, via alla grande spartizione: chi era stato fuori ora vuole rientrare

VENEZIA - Droga e turisti. Turisti e droga. Così il Tronchetto riparte alla grande dopo due anni di lockdown e sei mesi dal blitz della Procura di Venezia che ha smantellato quel che restava della vecchia mafia del Brenta legata a doppio filo al boss Felice Maniero. E adesso al Tronchetto tutto punta a tornare come prima. Certo, i capi sono in carcere, ma ce n'è un bel po' di seconde linee che sono rimasti fuori e che puntano ad occupare i posti che sono stati lasciati liberi. E dunque chi è in libertà compresi i due luogotenenti sul campo di Loris Trabujo - ha ricominciato a lavorare, prima timidamente e adesso con la sfrontatezza di un tempo. Ed ecco che tra un carico e l'altro di turisti c'è chi si è già rimesso a portare cocaina, eroina e maria in giro per le isole e il centro storico. Un vecchio business, mai tramontato. Del resto basta leggere le carte della Procura, che ora rinvia a giudizio una ottantina di persone per reati vari tra cui lo spaccio di sostanze stupefacenti, per capire che il giro della droga soprattutto cocaina - non ha mai lasciato il Tronchetto ed è sempre stato appannaggio del gruppo legato a Trabujo, Boatto e Pattarello. Un gruppo che solo negli ultimi anni ha iniziato a fare i soldi veri con i turisti, mentre ha sempre mantenuto aperto il canale della droga. Che viaggia sui lancioni, ma anche sui taxi ed è gestita sempre allo stesso modo e sempre dalle stesse persone, quelle che sono state solo lambite dall'inchiesta.
Ma se la parte dello spaccio segna semplicemente un ritorno all'antico, le novità si vedono nel riposizionamento delle truppe degli intromettitori. Che avrà un ulteriore sviluppo nei prossimi giorni quando gli orfani di Loris Trabujo tornati nel frattempo in libertà cominceranno a farsi largo per riguadagnare le posizioni perdute negli ultimi sei mesi. Il primo a tornare in campo è stato il fratello di Loris, Denis Trabujo, arrestato pure lui a dicembre e liberato in questi giorni perchè è caduta l'accusa di tentata estorsione con l'aggravante dell'utilizzo di metodi mafiosi. Denis non ha nemmeno fatto in tempo a riempirsi i polmoni con l'aria di casa, dopo sei mesi al gabbio, che si è presentato al Tronchetto, pronto a serrare le fila degli uomini che furono di suo fratello Loris. E non solo ha fatto così capire ai suoi che è tempo di alzare di nuovo la testa, ma anche ai concorrenti che non è il caso di approfittare delle difficoltà del fratellone, che in carcere ci dovrà stare ancora per un bel pò visto che ha accumulato una sequela di capi di imputazione lunga mezzo chilometro e che spazia dalla droga alle rapine, dal possesso di armi alle estorsioni. E intanto già in questi giorni al Tronchetto si vedono quei piccoli spostamenti di gruppi che segnano il territorio di ogni clan. Sono tutti installati nel parcheggio dei bus - di fronte al Comando dei Vigili urbani e alla loro avveniristica smart control room ma c'è chi è più vicino all'entrata e chi è più lontano e chi ieri era qua e domani, guarda un po', si è spostato qualche metro più in là. E questo permette già adesso di capire quel che succederà da qui in avanti, quando i vari gruppi si divideranno di nuovo l'immensa e ricchissima torta dei turisti che stanno tornando in massa al Tronchetto. I numeri in breve torneranno ad essere quelli di due anni fa tra i 3 e i 5 milioni all'anno - anche se mancano ancora all'appello i cinesi che, però, erano monopolio di Otello Novello, il quale è stato ora costretto a spostarsi anche lui al parcheggio dei pullman, fianco a fianco con gli uomini di Trabujo che pure, stando alle indagini del Ros dei carabinieri, lo taglieggiava a colpi di 6 mila euro al mese, versati puntualmente e rigorosamente in contanti, tra l'altro tra baci e abbracci, visto che i due gruppi si conoscono da sempre. Fino a sei mesi fa invece questa dei pullman era zona solo di Trabujo, ma dopo gli arresti i suoi uomini - tra di loro Adriano Rizzi e Mirco Bellotto - erano stati costretti a ritirarsi in seconda fila. Avevano cercato di resistere sul campo, ma erano stati confinati nelle retrovie a raccogliere le briciole del business turistico, mentre i gruppi concorrenti si allargavano a prendere tutto. Fino a qualche giorno fa, ma adesso che la giostra riprende, si ricomincia a dividersi le spoglie dei turisti. Qui come a Punta Sabbioni. Anche lì si stanno riposizionando tutti perchè anche lì c'è chi vince e chi perde alla lotteria milionaria del turismo.

 

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