MESTRE - Alle ore 13 di oggi 14 settembre i carabinieri del Comando Provinciale di Verona hanno rintracciato e fermato nel centro di Favaro Veneto (Venezia) l'uomo ritenuto responsabile della morte di Massimiliano Bincoletto a seguito dell'aggressione avvenuta lo scorso 25 agosto a Verona. Gli investigatori dell'Arma, sin dalle prime battute, avevano identificato il responsabile in un georgiano di 29 anni, con pregiudizi di polizia, senza fissa dimora che è stato ricercato sino ad oggi. Il responsabile è stato posto in stato di fermo per omicidio preterintenzionale emesso dal pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti e sarà accompagnato in carcere in attesa della convalida.
COS'E' SUCCESSO
Massimiliano Bincoletto, 68 anni, viveva con il suo camper in Piazzale Olimpia a Verona, e già dopo l'aggressione gli investigatori dell’Arma avevano dato un volto al suo aggressore che era fuggito. Si tratta di un georgiano di 29 anni, S.V. le iniziali del suo nome, senza fissa dimora, con precedenti penali. Alla sua identificazione i militari erano giunti mettendo insieme le testimonianze di chi aveva assistito alla lite e i filmati della videosorveglianza di alcuni locali pubblici della zona, che avevano immortalato gli attimi più violenti della colluttazione. Seguendo la cerchia di conoscenti e amici che erano stati controllati con lui in passato, i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo nel primo pomeriggio odierno in via Col Visentin di Favaro Veneto (Venezia) dove si nascondeva in un condominio unitamente ad altri connazionali. L’uomo è stato sottoposto in stato di fermo del pubblico ministero con l’accusa di omicidio preterintenzionale ed accompagnato in carcere a Venezia in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip lagunare che dovrà decidere sulla convalida. Nella circostanza al giovane è stato notificato anche un ordine di esecuzione pena emesso lo scorso marzo dalla Procura di Venezia dovendo scontare una condanna di 2 anni per furto aggravato commesso proprio nella città lagunare nel 2021. Agli investigatori sono giunti i complimenti del Procuratore di Verona, Raffaele Tito, per la rapidità e la competenza con cui sono state condotte le indagini che hanno portato alla risoluzione di un caso che ha scosso l’opinione pubblica.