Bimbo di 11 mesi morto nel lettino dell'asilo nido di Paese. L'autopsia esclude l'ipotesi del rigurgito: «E' una morte bianca»

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Giuliano Pavan
Bimbo di 11 mesi morto nel lettino dell'asilo nido di Paese. L'autopsia esclude l'ipotesi del rigurgito: «E' una morte bianca»

PAESE (TREVISO) - Nessun segno macroscopico a livello cardiaco. Nessun trauma da caduta. Ma soprattutto nessun rigurgito che abbia ostruito le vie aeree. In pratica una morte in culla di cui, al momento, non si conoscono le cause. Soltanto le ulteriori indagini sul cuore del piccolo Alessandro Izzi, morto a 11 mesi nel lettino dell’asilo nido “Raggio di Luna” di Porcellengo di Paese, potranno stabilire se il decesso sia avvenuto per una cardiomiopatia non diagnosticata perché asintomatica o per altre patologie cardiache genetiche, oppure sia semplicemente un caso di Sids (sindrome di morte improvvisa del neonato, ndr) che non si poteva prevedere e che, quando si verifica, non permette margini di intervento anche se tempestivo. 


L’ESAME
Sono questi gli esiti dell’autopsia effettuata ieri dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto, che si è avvalso dell’aiuto della dottoressa Diana Sacchi, esperta in malattie pediatriche, sul corpo del piccolo Alessandro. All’esame, disposto dalla Procura di Treviso, erano presenti anche il dottor Michele Cottin, consulente di parte delle tre indagate per l’ipotesi di reato di omicidio colposo (si tratta della direttrice dell’asilo nido, R.P., 37enne di Paese difesa dagli avvocati Giovanni Schembri e Fabio Busnardo, e le due maestre G.C., 27enne di Vedelago rappresentata dagli stessi legali, e S.G.F., 33enne di Zero Branco difesa dall’avvocato Alessio Morosin) e il dottor Enrico Pedoja, consulente nominato dall’avvocato Roberta Canal che rappresenta i genitori del piccolo, Kewin Izzi e Laura Pezzer. Per cercare di trovare una spiegazione al decesso di Alessandro ora verranno affidate le analisi specifiche a un’equipe del reparto di patologia vascolare della clinica universitaria di Padova.

Saranno necessari almeno 90 giorni per il deposito di una relazione finale, che comunque potrebbe non trovare una causa certa per la morte del piccolo.


LE INDAGINI
Di certo, a fronte dei primi esiti dell’autopsia, si alleggerisce la posizione delle tre indagate sul fronte penale, tanto che se quella di Alessandro fosse classificata come morte bianca il fascicolo potrebbe chiudersi con una richiesta di archiviazione. Responsabilità oggettive a carico della direttrice e delle maestre, allo stato degli atti, sembrano essere venute meno. Ma gli approfondimenti della Procura sono appena all’inizio. Ci sono da ricostruire le condotte delle indagate, i tempi di intervento, i dialoghi intercorsi tra loro (motivo per cui sono stati posti sotto sequestro i loro cellulari, ndr), e si dovranno aspettare le analisi fatte sul lettino. Ma di certo c’è che il bimbo non è stato abbandonato a se stesso, come sottolineato fin da subito dalla direttrice e dalle maestre. «Era come se fosse figlio nostro» hanno raccontato in lacrime ai rispettivi legali e agli inquirenti, subito dopo la tragedia.

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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