Invita senzatetto a casa sua per fare una doccia, poi lo uccide pestandolo a sangue: arrestato 21enne

Biella. I tre presunti complici del killer sono stati tutti interrogati in questura: hanno tentato di sviare gli inquirenti parlando di malore improvviso

Mercoledì 19 Luglio 2023
Biella, invita un senzatetto a casa per farsi una doccia e poi lo uccide pestandolo a sangue:arrestati un 21enne e tre complici

È stato pestato a sangue su un letto e poi ustionato con un getto d'acqua bollente sotto la doccia. Così è morto Giovanni Santus, un senzatetto di 58 anni originario del cuneese, trovato morto lo scorso 8 luglio in un appartamento di Biella in via Buratti 2. Era svestito e ancora bagnato. Per il suo omicidio è stato fermato il 21enne Andrea Basso, che ora si trova in custodia cautelare in carcere.

L'accusa è quella di omicidio volontario premeditato. 

Ci sono altri tre indagati: i due amici di Basso Silvio Iarussi e Lionel Ascoli, di 50 e 41 anni, titolari dell'appartamento, e la sua fidanzata 19enne Silvia Mula. Di professione barista, la ragazza si è trasferita insieme al compagno da Foggia a Biella per motivi di lavoro. Per loro l'accusa è quella di concorso in omicidio volontario. 

Le indagini

I presunti complici sono stati tutti interrogati in questura: al sostituto procuratore Sarah Cacciaguerra hanno raccontato che, in un pomeriggio di questo mese di luglio, Basso aveva invitato "Gino" a casa dei due amici più anziani per concedergli una ripulita, dopo giorni e giorni trascorsi per strada sotto il caldo torrido. Una volta sotto l'acqua - stando sempre al loro racconto - il 58enne sarebbe stato colpito da un malore. 

Questa ricostruzione dei fatti, però, è stata successivamente smentita delle indagini della Procura di Biella e dai risultati dell'autopsia, che avrebbero fatto emergere le prove del delitto: non c'è dubbio che il senzatetto sia stato colpito. Non da un malore improvviso, bensì da una scarica di colpi violenti e mortiferi. Talmente forti da sfondargli la cassa toracica in due punti e provocargli una lacerazione del fegato. 

In seguito, Basso avrebbe ammesso di aver colpito il clochard, ma di averlo fatto "in buona fede" nel tentativo di rianimarlo. 

Il movente: una bottiglia di gin

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a scatenare la furia omicida di Basso potrebbe essere stato un motivo futile. Una bottiglia di gin, per l'esattezza: il senzatetto sarebbe stato "imputato" di averla finita tutta da solo.

Dopo il pestaggio Basso avrebbe cercato di rianimare la vittima, invano. Frustrato per il tentativo fallito, avrebbe infierito ancora sul povero senzatetto a suon di calci. Per paura di un'altra violenta reazione del 21enne, gli amici avrebbero ritardato la richiesta di soccorso per ore, fino alle 19.00 di sera. 

La scorsa settimana i carabinieri sono intervenuti in casa Basso: il 21enne aveva dato in escandescenze alla proposta degli altri tre presunti complici di organizzare una messa in ricordo di Santus, iniziando a spaccare qualunque cosa gli capitasse a tiro, ferendosi pure con i vetri di una finestra mandata in frantumi. 

Il precedente

Il pomeriggio dell'omicidio non è stata la prima volta che le strade di Basso e Santus si incrociavano. Stando a quanto ricostruito finora, il 21enne si era già scagliato contro il senzatetto in passato, davanti a un negozio di alimenti: lo aveva gettato a terra e e poi colpito con un pugno. Non è chiaro che cosa abbia spinto il giovane a invitare il senzatetto a casa sua. Fatto sta che il 58enne aveva accettato di buon grado: forse, distrutto dal caldo e dalle difficoltà della vita di strada, non aveva nemmeno riconosciuto il suo aggressore. 

Ultimo aggiornamento: 19:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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