Mirano. Maltrattata e perseguita la ex, poi le manda una foto sconvolgente: arrestato

Giovedì 11 Gennaio 2024 di Gianluca Amadori
Maltrattata e perseguita la ex, poi le manda una foto sconvolgente: arrestato

MIRANO - L'ultima minaccia di morte nei confronti dell'ex convivente risale allo scorso mese di dicembre: un messaggio accompagnato dalla fotografia di un fucile. Un cinquantenne si trova detenuto in carcere dallo scorso 6 gennaio con l'accusa di atti persecutori nei confronti della donna con cui ha intrattenuto una relazione, la quale aveva deciso di troncare ogni rapporto a seguito dei sui comportamenti violenti.
A far scattare le indagini è stata la segnalazione di una collega della donna che, vista la fotografia del fucile e preoccupata per i possibili sviluppi della vicenda, si è rivolta alle forze dell'ordine.

La vittima è stata quindi ascoltata e ha raccontato una storia di maltrattamenti, di un successivo riavvicinamento e poi delle persecuzioni conseguenti alla sua decisione di interrompere ogni tipo di frequentazione con l'uomo.

ARRESTO DIFFERITO

Dopo aver acquisito riscontri alle parole della denunciante, tra cui registrazioni e messaggi, la procura ha eseguito un arresto differito, introdotto recentemente dal legislatore per questo tipo di reati (normalmente l'arresto è previsto soltanto in flagranza, cioè se il responsabile viene sorpreso mentre commette il reato); successivamente la giudice per le indagini preliminari, Daniela Dafazio, ha convalidato il provvedimento, emettendo una misura di custodia cautelare in carcere, sulla base della pericolosità sociale dell'uomo. I carabinieri non lo hanno trovato in possesso di alcun fucile: a quanto pare si sarebbe limitato a inviare un'immagine di soggetti terzi. Sono comunque in corso approfondimenti per verificare se avesse effettivamente la disponibilità di un'arma.
I due si erano conosciuti all'estero per poi avviare una relazione nel periodo della pandemia da covid. Verso la fine del 2021 la donna aveva deciso di mettere fine alla frequentazione, non riuscendo a sopportare i comportamenti violenti del compagno. Ma, successivamente, cedendo alle sue insistenze la frequentazione era ripresa, a singhiozzo. Agli investigatori la donna ha spiegato di aver accettato di continuare a vedersi con il cinquantenne per evitare conseguenze peggiori, in quanto l'uomo aveva scoperto dove abitava e dove lavorava. Ben diversa la versione fornita dall'uomo, il quale sostiene che si trattava di una relazione condivisa, senza alcuna imposizione. Fatto sta che recentemente la donna ha trovato riparo in un una struttura protetta, dove ha continuato a ricevere messaggi con offese e minacce di morte. La difesa, rappresentata dall'avvocata Margot Saitta, si è battuta per ottenere gli arresti domiciliari, ma la giudice ha ritenuto adeguata la misura cautelare del carcere.

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 00:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA