MESTRE - L'allarme è arrivato al 118 per una sospetta overdose. «Il mio amico sta male, venite». C'era un problema, però. L'uomo era all'interno dell'ex falegnameria Rosso di via Giustizia: uno stabile abbandonato ormai da circa vent'anni, in cui ciclicamente finiscono per intrufolarsi senza tetto e sbandati. La proprietà, nell'ultimo periodo, aveva deciso di mettere fine alla questione murando tutti gli ingressi e impedendo, così, l'accesso agli estranei. Solo che in qualche modo, in questi giorni, qualcuno era riuscito a entrare di nuovo. Tra questi, anche la persona che aveva bisogno di soccorso. Quindi, in supporto, sono arrivati anche carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco.
I pompieri non hanno avuto scelta: hanno sfondato il muro a colpi di mazza per permettere al personale sanitario di intervenire.
IL PROBLEMA
La questione di via Giustizia è diventata una priorità per l'ordine pubblico. La polizia locale ha inserito il sottopasso che collega l'area di via Miranese con via Trento e la zona della stazione nei giri di ronda quotidiana. Ultimamente, dopo gli appelli accorati dei commercianti della zona, anche polizia di Stato e carabinieri hanno iniziato a intensificare i controlli in questa via. L'obiettivo, principalmente, è ripulire il sottopasso, utilizzato negli ultimi mesi da sbandati per accampamenti notturni, con tanto di giacigli e falò. La situazione, comunque, in questi ultimi giorni sembra essere migliorata.
LA FALEGNAMERIA
Quello della falegnameria è un caso aperto ormai da tempo. La proprietà, infatti, non è riuscita a vendere l'area. Una decina di anni fa, quello era un vero e proprio quartier generale di spacciatori che avevano persino realizzato una via di fuga verso i binari per scappare in caso di retata delle forze dell'ordine. Inserito nel piano Oculus del Comune e della polizia locale, quello stabile era stato ripulito e chiuso molte volte. L'ultima parola, però, per strapparlo definitivamente al degrado, spetta alla proprietà: l'unica soluzione è vendere e dare all'area una nuova vita.