Mestre. Il condominio sotto assedio di tossici, pusher e sbandati: «Servono i militari a presidiare la zona». La negoziante "prigioniera" nel locale, fuori urla e botte

Venerdì 27 Ottobre 2023 di Fulvio Fenzo
Mestre. Il condominio sotto assedio di tossici, pusher e sbandati

MESTRE - La telefonata del prefetto. L'arrivo del generale dei carabinieri, quello della polizia locale e, dopo le 18, l'operazione interforze anche con polizia e militari per dare una "ripulita" ai sottoportici. Di sicuro la reazione all'Sos lanciato ieri dal condominio Bandiera ha sortito l'effetto sperato dagli abitanti dei 90 appartamenti tra via Cappuccina e Rampa Cavalcavia e dai commercianti della zona, da mesi sempre più assediati da tossicodipendenti, pusher e sbandati che bivaccano, spacciano e assumono sostanze attorno ai palazzoni.

Un intervento "pesante" che, però, non basterà affatto a risolvere un problema con cui chi abita o lavora da queste parti, è costretto a convivere ogni volta che mette piede fuori dalla porta.

«QUI SERVONO I MILITARI»


Il prefetto Michele Di Bari, dopo la pagina di ieri del Gazzettino, ha chiamato ieri mattina l'amministratore del condominio, Luca Rizzi, il quale ha illustrato tutti i problemi e confermato la disperazione dei residenti. Telefonata alla quale ha fatto seguito quella del generale dei carabinieri Nicola Conforti il quale, nel pomeriggio, si è recato sul posto per verificare di persona la situazione. Poi, attorno alle 18, sono arrivati gli agenti dell'unità cinofila della Polizia locale per sedare una lite tra un magrebino e due senegalesi, per finire poco dopo con il massiccio intervento interforze. Insomma, come sottolinea l'assessora comunale alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, «se questa è un'area che è sempre stata critica, i controlli non si sono mai fermati. La vera criticità - aggiunge - sta nelle impalcature attorno ai palazzi che speriamo vengano al più presto smontate, consentendo alle pattuglie che passano di vedere subito cosa accade sotto ai portici. Ora, per capire la situazione, gli agenti devono parcheggiare, scendere dall'auto e cercare gli ingressi laterali per accedere al porticato». Paolo Lucarda, titolare dell'impresa di pompe funebri all'angolo, chiede di «mettere i militari a presidiare la zona, perché se è vero che passano le pattuglie, qui ci vorrebbe una ronda ogni 10-20 minuti. Noi facciamo il possibile, abbiamo aumentato l'illuminazione delle vetrine, puliamo, siamo presenti, ma questo è diventato un "covo" che deve essere estirpato».

LE ZONE DEL DEGRADO A MESTRE


L'immagine drammaticamente più eloquente la fornisce un operatore della zona: «È come un ping pong. Quando li mandano via da via Piave, si spostano qui. Quando passa una pattuglia qui, vanno di là. Ma loro, la "pallina", tornano sempre». «Ieri sera ero da sola a chiudere il negozio - racconta una commerciante -. Sono rimasta barricata dentro fino alle 9 perché fuori urlavano e se le davano di brutto. Solo quando ho sentito un po' di silenzio ho abbassato la saracinesca e sono corsa alla fermata per prendere il bus». Già, la fermata del bus. Dopo le 18, quando ormai fa scuro, sono in molti che non attendono più il pullman in quella in discesa da Rampa cavalcavia, sul lato del condominio Bandiera. «Attraversano la strada e si mettono dall'altra parte, verso gli alberghi di via Ca' Marcello, che è più illuminata, per poi riattraversare di corsa quando vedono arrivare il loro pullman», conferma una negoziante. E, proprio per avere una buona illuminazione dei portici, il condominio Bandiera ha chiesto al Comune (che ha la servitù di passaggio) di gestire in proprio i nuovi impianti a Led che si stanno installando, per evitare tempi biblici sulle manutenzioni in caso di guasti. Anche questo servirà a qualcosa, come le denunce dei negozianti che sono loro stessi vittime di furti e minacce. «Ne ho presentata una anche venerdì scorso - riferisce uno di loro -, ma non so se servirà. Qui non c'è più speranza». Anche se, però, forse qualcosa si sta muovendo.

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