Meteo imprevedibile, grandinate violente, nubifragi, vento che abbatte gli alberi: non è uno scenario apocalittico ma quello che ha vissuto il Veneto durante questa estate (dal 18 luglio al 6 agosto).
I danni generati dal maltempo sono stati quantificati: un miliardo e 126 milioni di euro, questo il conteggio comunicato dal presidente della Regione, Luca Zaia. Il governatore ha informato che ci sono 70mila posizioni aperte, tra pubblico e privato. «I comuni coinvolti da queste ondate di maltempo sono stati 313, i feriti cono stati più di 100 e 8mila persone sono rimaste senza elettricità (2mila nella provincia di Treviso e 6mila in quella di Verona) - ha precisato Gianpaolo Bottacin, Assessore all'Ambiente Clima Protezione civile Dissesto idrogeologico -. Ci sono stati oltre 100 evacuati e abbiamo registrato raffiche di vento sopra i 140 km orari, in modo particolare nella zona di Valdobbiadene».
«Roma ci dia i soldi»
Le richieste rientrano nella relazione inviata a Roma per la richiesta dello Stato di Emergenza, sul punto Zaia è stato inamovibile: «I soldi bisogna che Roma ce li dia». «I sindaci hanno raccolto le prime stime dai privati, li ringrazio, ad oggi siamo arrivati a questa prima contabilità, immaginiamo che si arriverà a un miliardo e tre». La cifra richiesta è alta, Zaia ha sottolineato l'importanza della collaborazione con la Guardia di Finanza per avere la sicurezza della corretta e onesta erogazione dei rimborsi.
Emergenza ambientale
Va anche ricordato che nel 2021 il maltempo aveva causato in Veneto danni per 65 milioni di euro, mentre nel 2022 la cifra era salita a 98 milioni. I cambiamenti climatici, ha riflettuto ancora Zaia, «è un'evidenza, l'uomo ci mette il turbo, ma quella ambientale è la vera emergenza».
