VENEZIA - In laguna di Venezia torna l'acqua dolce e si rivedono le specie tipiche di questo habitat, anche di interesse conservazionistico, come il ghiozzetto cenerino e quello di laguna, pesci caratteristici degli ambienti lagunari a bassa salinità. Tornano a popolare l'area molti esemplari giovani di cefali che utilizzano gli ambienti lagunari dissalati come nursery. Anche la vegetazione sta progressivamente cambiando con la comparsa del canneto e la fioritura di specie barenali tipiche degli ambienti a bassa salinità. Presentati questa mattina a Venezia, i risultati finali di Life Lagoon Refresh, il progetto europeo coordinato dall'Ispra, partito nel 2017 con lo scopo di ricreare nella laguna di Venezia, zone a bassa salinità e favorire, tramite l'immissione di acqua dolce dal Sile, la ri-colonizzazione di circa 20 ettari di canneto e il ripopolamento di numerose specie ittiche e di uccelli.
Nonostante le difficoltà incontrate in questi anni come l'alta marea eccezionale del 12 novembre nel 2019, la pandemia dal 2020 e negli ultimi mesi la siccità, i risultati sono stati raggiunti: il gradiente salino è stato ripristinato e i livelli di salinità (prima degli interventi superiori a 30 in tutta l'area di progetto) sono scesi a valori inferiori a 15 in un'area di 25 ha.
Nei 4 anni e mezzo di monitoraggio il progetto Life Lagoon Refresh ha censito complessivamente più di 32.637 uccelli presenti nell'area di progetto e 128 specie delle quali 62 riferibili al gruppo degli uccelli acquatici. Dal 2018 ad oggi si è assistito ad un cambio nella composizione e abbondanza di varie specie all'interno della comunità ornitica, segnale tangibile a riprova di effetti positivi conseguenti all'apertura dell'acqua dolce. Ma le e attività non si fermano: i partner saranno impegnati nella fase 'After life' sia per quanto riguarda la gestione dell'opera idraulica, sia per le attività di monitoraggio ambientale in modo da continuare a verificare gli effettivi benefici. Life Lagoon Refresh, un progetto a tutto campo. Il progetto non si è fermato solo agli interventi in laguna ma è andato oltre organizzando corsi di formazione sul riconoscimento dell'avifauna e sulla fotografia naturalistica, seminari e attività didattiche in aula e in campo. Complessivamente sono sati coinvolti oltre 1000 studenti delle scuole primarie e secondarie, ma anche delle Università di Padova e Venezia con seminari e attività didattiche in aula e in campo.