Motociclista morto a 26 anni sulla Triestina, il dolore della famiglia: «Stava rientrando da un viaggio in Croazia, lo aspettavamo per cena»

Martedì 11 Aprile 2023 di Monica Andolfatto
Motociclista morto a 26 anni sulla Triestina, il dolore della famiglia: «Stava rientrando da un viaggio in Croazia, lo aspettavamo per cena»

MESTRE - «È straziante. Siamo ancora increduli. Kevin era strafelice. La moto l’aveva comperata lo scorso ottobre per il suo compleanno. L’aveva voluta così tanto. Lo attendevamo per cenare tutti insieme, la sera di Pasqua. Era partito al mattino per uno dei suoi soliti giri. Andava in Croazia. L’ho salutato prima di partire. Non sapevo - come avrei potuto? - che sarebbe stata l’ultima volta». A parlare è Deborah, sorella maggiore di Kevin Erizzo, il 26enne di Chirignago che domenica pomeriggio, attorno alle 15, ha perso la vita in un incidente stradale lungo la Triestina. Ad attenderlo a casa c’era anche la mamma Dina con cui viveva e che ora non si dà pace di quanto successo. Com’era Kevin? «Era buono, buono. Davvero. Aveva la passione per il lavoro. Gli piaceva tantissimo fare il panettiere. Stasera (ndr. ieri) doveva rientrare in servizio nel forno di Mirano da Gheni. Quando ci hanno avvisato di cosa era successo non ci volevamo credere. Il dolore è immenso. Non ci sono parole» continua Debora che aveva un legame speciale con quel fratello dal sorriso aperto e sincero.
DINAMICA
La dinamica dello schianto è ancora al vaglio della magistratura. Di certo si sa che l’Aprilia 600 Shiver del 26enne che stava viaggiando in direzione Mestre ha finito la sua corsa contro un furgoncino-navetta della Brusutti, che procedendo in senso opposto, pare stesse svoltando a sinistra per rientrare in sede, al civico 181, sulla Triestina, nelle vicinanze dell’aeroporto di Tessera. L’impatto per il motociclista è stato fatale. Erano all’incirca le 15 del giorno di Pasqua. Sul veicolo di Brusutti c’era solo il conducente A.A., 40 anni di Mestre, che stava rientrando vuoto dopo aver fatto la spola con il Marco Polo. Come da prassi è indagato per omicidio stradale. I due veicoli sono entrambi sotto sequestro.
AZIENDA
Ieri in azienda la commozione era palpabile. «Il nostro dipendente è sotto choc e anche noi» dice un collega con gli occhi lucidi. «Ripeto non abbiamo parole. È una tragedia che colpisce tutti, in primis i familiari, ma anche noi perché non si può accettare che un ragazzo muoia così. Siamo sconvolti». La società Brusutti ha confermato anche tramite un comunicato di essersi messa a completa disposizione delle autorità competenti: «Il fatto – si legge - ha destato commozione tra il personale in servizio e nella stessa famiglia Brusutti, che si stringe al fianco della famiglia della giovane vittima».
UN FIORE
Le due del pomeriggio di Pasquetta. Andrea, per tutti Andy, sta deponendo un girasole lungo la Triestina, nei pressi del park Brusutti, dove 24 ore prima ha perso la vita il ragazzo con cui ha convissuto a lungo.

A legarli ancora c’è Kronk, l’amatissimo cane che Kevin portava sempre a passeggio. «Sono andata a vederlo in obitorio. Il viso è bello, sembra che dorma». È insieme alla madre. Ha voluto venire qui, dove sull’asfalto ci sono ancora i segni gialli dei rilievi eseguiti dagli agenti del Motorizzato della Polizia locale. Lo sguardo sulla strada: il guardrail, le tracce di olio del motore, i frammenti di vetro e di plastica. Kevin lascia anche il papà Antonio. I funerali non sono ancora stati fissati.

Ultimo aggiornamento: 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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