Jesolo. Dimentica i calzini, li "ruba" tra il pubblico e termina la corsa così, Paolo da Mestre arriva primo tra gli italiani all'Ironman

Giovedì 16 Maggio 2024 di Maurizio Dianese
Dimentica i calzini, li "ruba" tra il pubblico e termina la corsa, Paolo da Mestre arriva primo tra gli italiani all'Ironman

JESOLO - Un mestrino sul tetto del mondo degli ironman. E a piedi nudi. Come Abebe Bikila, il mitico maratoneta etiope che corse scalzo, e vinse la medaglia d'oro, alle Olimpiadi di Roma del 1960, anche il mestrino Paolo Dalle Fratte, 30 anni, si è fatto un buon 10 chilometri senza calzini mentre correva l'ultima frazione dell'Ironman di Jesolo.

LA SORPRESA

«Errore mio. Semplicemente non li ho trovati al momento del cambio. Erano dentro la sacca, ma non li ho visti. Per non perdere tempo ho infilato i piedi nudi nelle scarpette della bici e amen. Ma quello è stato niente, quando sono arrivato al cambio per correre la mezza maratona, i calzini per le scarpette da corsa erano rimasti nella sacca che avevo quando ho preso la bici, dalla parte opposta del circuito. E così non ho avuto scelta. O mi fermavo oppure facevo finta di nulla. Solo che le scarpe da corsa su strada non sono morbidissime e dopo un po' ho iniziato a sanguinare di brutto». Ed ecco la scena da film: «Sono arrivato vicino ad un chiosco dove c'erano i miei. Mi sono fermato, ho preso mio padre, gli ho sollevato una gamba, tolto la scarpa e sfilato un calzino». Il tutto in trenta secondi, sotto lo sguardo allucinato degli spettatori che avevano visto arrivare questo esagitato che continuava a gridare: «Datemi un calzino! Datemi un calzino!».
«Mi sono infilato il calzino di papà al piede destro, quello che mi faceva più male.

Dopo qualche chilometro me n'è arrivato un altro, dagli amici stavolta che erano lungo il percorso. E così ho concluso la gara». Con un calzino nero e uno bianco. Di cotone, non roba tecnica. «I piedi? Un disastro. Però lo stesso ho fatto molto bene. Sono uscito per secondo dal mare di Jesolo dopo 1 chilometro e 900 metri a nuoto, poi ero terzo alla fine dei 90 km in bicicletta. Mi restava la mezza maratona di 21 chilometri. Alla fine sono arrivato 13esimo su 3500 concorrenti e primo degli italiani. Nonostante le vesciche. Non male, no...?» 

NUMERO DUE AL MONDO

E Jesolo infatti consacra Paolo Dalle Fratte come italiano numero due al mondo nella categoria M30 degli ironman che va dai 30 ai 35 anni. «Ma il primo vive in California e lo fa di mestiere, io invece sono un dilettante». 
Laureato in Ingegneria energetica, un passato recente di progettista di grandi impianti del freddo, fa l'assicuratore alle Generali e dedica tutto il suo tempo libero ad allenarsi. «Mi sveglio alle 4 ogni mattina e finisco con l'ultimo allenamento alle 10 di sera. In mezzo c'è il lavoro alle Assicurazioni Generali, che penso e spero di fare al meglio, perchè non è che lo trascuro per allenarmi. Nonostante faccia tre sedute al giorno per almeno 25 ore la settimana». Paolo Dalle Fratte, fisico da vero “uomo d'acciao”, l'anno scorso, quando Il Gazzettino lo aveva intervistato dopo l'ironman di Jesolo, diceva che «se c'è una cosa che si impara anche con questi sport estremi è che puoi farcela e che quando ce la fai, è bellissimo. Sei tu da solo contro te stesso e contro il tempo. Una scarica di adrenalina». E quest'anno l'ha dimostrato. Si può vincere sempre, andando oltre i propri limiti. E pure oltre il dolore.

Ultimo aggiornamento: 19:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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