Parte la missione per salvare Marco: Di Maio manda in Sudan il direttore della Farnesina

Sabato 29 Maggio 2021 di Davide Tamiello
Marco Zennaro (in primo piano) e la sua passione per il remo

VENEZIA Sul caso Zennaro ora entrano nel vivo le operazioni della Farnesina. Finora, infatti, il ministero degli Esteri aveva tessuto una prima rete di relazioni per stabilire un contatto con le autorità sudanesi. Lunedì, invece, partirà per Khartoum il direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie Luigi Vignali. L'ordine è partito direttamente dal ministro Luigi Di Maio: una missione di due giorni in cui il dg incontrerà i rappresentanti delle autorità locali, effettuerà una ulteriore visita consolare al connazionale e incontrerà i suoi familiari e il suo legale.
«La missione - scrive la Farnesina in una nota - ha l'obiettivo di sensibilizzare le competenti Autorità sudanesi sulla necessità di una rapida definizione della posizione del cittadino italiano e richiedere la loro collaborazione nel miglioramento delle condizioni di detenzione, nell'attesa di una auspicabilmente rapida conclusione della vicenda».


LA SENTENZA

Vicenda che, in realtà, si dovrebbe essere già conclusa anche secondo le autorità sudanesi.

Marco Zennaro, il 46enne detenuto in una cella del commissariato di Khartoum con l'accusa (da parte delle milizie) di frode commerciale, è stato infatti scagionato dallo stesso procuratore generale. «I membri della pubblica accusa - si legge nella sentenza firmata pochi giorni fa - di tutti i gradi hanno accettato di rifiutare (il procedimento penale, ndr) e di rilasciare l'accusato, annullare il caso e revocare il divieto di viaggio. Dopo aver esaminato i fatti, è apparso chiaro che l'attore (il miliziano Abdallah Esa Yousif Ahamed che lo accusa e che lo sta tenendo rinchiuso in commissariato, ndr) non aveva la capacità di avviare questa causa contro l'imputato, in quanto non vi era alcuna interazione diretta tra l'attore e l'imputato, ed è stato inoltre riscontrato che l'imputato Zennaro non ha utilizzato mezzi fraudolenti». A fronte di questo, il procuratore ordinava di «annullare la decisione del capo dell'accusa, annullare la causa contro l'imputato Zennaro, rilasciarlo immediatamente e annullare il divieto di viaggio». Zennaro, quindi, non è più in carcere per una questione giudiziaria, ma per una volontà di Abdallah che vuole 700 mila euro per concedere il rilascio: il miliziano, infatti, avrebbe fatto pressioni sul procuratore per impedire la scarcerazione. Di questo suo ricorso, però, non sarebbe stato formalizzato con atti ufficiali: pare evidente, quindi, che in questo momento non si stia parlando di giustizia, ma di un ricatto estorsivo. Anche Di Maio sarà a Khartoum per la seconda metà di giugno per parlare con la ministra degli Esteri sudanese. 


LA MANIFESTAZIONE

Domani mattina, intanto, a Venezia si terrà un corteo acqueo per chiedere la sua liberazione. Il ritrovo è alle 10 in bacino S. Marco: parteciperanno gli amici della voga, rugbisti e tutti coloro che vorranno manifestare la loro solidarietà a Marco, molto conosciuto in città per il suo impegno nelle associazioni sportive. Dal bacino il corteo passerà al trabacolo Nuovo Trionfo ormeggiato in punta della Dogana per un breve incontro con la famiglia di Marco e poi, in base alle disposizioni delle autorità e se saranno confermate le autorizzazioni, procederà sfilando per il Canal grande.
 

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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