Strage di Mestre, l'autopsia sul corpo di Alberto e le ipotesi: «Si apre la pista del guasto al bus»

Sabato 14 Ottobre 2023 di Gianluca Amadori
Strage di Mestre

MESTRE - «L'autopsia non è ancora conclusa in tutte le sue fasi, ma finora non sono emersi elementi che evidenzino che Alberto Rizzotto sia stato vittima di un malore». A dichiararlo, nel silenzio della Procura di Venezia, è l'avvocato trevigiano Francesco Stilo, legale che assiste la famiglia del quarantenne autista del bus precipitato dal cavalcavia Superiore di Marghera, la sera dello scorso 3 ottobre, provocando la morte di 20 passeggeri (oltre allo stesso Rizzotto) e il ferimento di altre 15 persone, alcune ancora in gravi condizioni, che si trovavano a bordo del mezzo proveniente da Venezia e diretto al campeggio Hu di Marghera.

L'avvocato Stilo ha già nominato un consulente di propria fiducia, il dottor Roberto Rondinelli, per affiancare il medico legale incaricato dalla procura, Guido Viel. «La prossima settimana ci saranno approfondimenti medico legali sul cuore di Alberto - prosegue l'avvocato Stilo -.

Ma se malore non c'è stato, come noi pensiamo fin dall'inizio, la dinamica dell'incidente sarebbe compatibile con la ricostruzione da noi ipotizzata: l'autobus potrebbe essere stato portato a strisciare lungo il guardrail per una cinquantina di metri nel tentativo di Rizzotto di rallentarne la corsa, a fronte di un possibile guasto. Il fatto che il bus sia poi precipitato senza segni di frenata, si potrebbe spiegare con un malfunzionamento del mezzo, finito nel varco del guardarail, sicuramente determinante. All'ipotesi del malore non abbiamo mai creduto: Alberto era un uomo sano».


IPOTESI
Però certezze definitive sulle cause del decesso per il momento non ce ne sono. Ai primi accertamenti eseguiti la scorsa settimana, seguiranno gli esami istologici sui tessuti e gli organi prelevati durante l'autopsia: gli unici in grado di fornire risposte più precise. Bisognerà dunque aspettare ancora qualche giorno, forse anche qualche settimana. Per capire, invece, se il bus della società La Linea abbia avuto un guasto, un malfunzionamento, sarà necessaria con molte probabilità una consulenza tecnica. L'azienda proprietaria del mezzo ha sempre spiegato che quella del guasto è un'ipotesi come altre, precisando, però, che per il momento è priva di alcun riscontro concreto, trattandosi peraltro di un bus recente, ad alta tecnologia, che all'azienda risultava perfettamente efficiente e funzionate.


IL GUARDRAIL
La perizia sul funzionamento del mezzo potrebbe essere disposta nei prossimi giorni, sempre che la procura non voglia prima avere in mano i risultati dell'autopsia, il che farebbe slittare questo tipo di accertamento che, in ogni caso, non appartiene agli atti irripetibili come nel caso della perizia affidata giovedì, che ha l'obiettivo di accertare le condizioni di sicurezza del cavalcavia, con particolare riferimento al guardrail. Accertamenti urgenti - il sopralluogo dei periti è fissato per la giornata del 25 ottobre - al fine di poter poi consentire al Comune di eseguire i necessari interventi per ripristinare la normale circolazione stradale lungo una via di collegamento di grande importanza, in quanto collega Venezia e Mestre all'autostrada. È atteso anche l'affidamento della consulenza per l'analisi della scatola nera del bus (con le videoriprese interne al mezzo), e delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza puntate sul cavalcavia: è già stato individuato un esperto informatico a cui affidare l'incarico, che potrebbe essere incaricato la prossima settimana.

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Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 13:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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