ERACLEA - Un gatto di due anni e mezzo è morto dopo aver mangiato dei bocconi avvelenati.
«Vogliamo ribadire chiaramente – dicono dall’Adas - che la legge 281 del 1991 contro il maltrattamento dei gatti tutela anche quelli che vivono in piena libertà e tutte le colonie feline. Nessun cittadino può spostare i gatti dal luogo prescelto per vivere, nè può avvelenarli, maltrattarli o bruciarli, come è appena capitato a Revedoli. Possono incorrere in sanzioni salate e perfino in un processo».
Non a caso ora i proprietari del gatto stanno valutando se presentare una denuncia. «Vogliamo portare all’attenzione di chi fa questi gesti ignobili – aggiungono dall’associazione - che gli animali avvelenati muoiono con atroci sofferenze e lunghe agonie. Ricordiamo che i felini lasciati liberi non nascono dalle piante, ma vengono sistematicamente abbandonati da gente con poca dignità, sbarazzandosi del proprio “problema”, creandone a chi con rispetto cerca di far convivere essere umano e animale nello stesso luogo con rispetto e dovere».
I volontari collaborano continuamente con la Polizia locale e le Ulss per monitorare le colonie feline, sterilizzando e curando gli animali ammalati o feriti. «Non riusciamo proprio a capire – concludono da Adas - che per l’intolleranza di pochi ci debba rimettere un sistema ormai consolidato e rispettoso dove chi nutre, sterilizza e accudisce i piccoli abbandonati deve far fronte alla disumanità egoistica di pochi. Chiediamo tolleranza e rispetto: questo pianeta non ci appartiene, ne siamo ospiti come tutti quegli esseri massacrati da chi non ha cuore».