MESTRE - “I furti avvengono di continuo, direi in maniera sistematica. E non sono opera dei poveri, che sanno benissimo dove potersi rivolgere per chiedere e ricevere aiuto”. Don Dino Pistolato oggi è parroco a Gambarare, ma per lungo tempo è stato direttore della Caritas diocesana e vicario del patriarca per gli Affari generali.
Morto soffocato nel cassonetto della Caritas, caso chiuso: tragica fatalità
“Qualche volta i furti vengono ripresi dalle telecamere di videosorveglianza che possono esserci in un a zona – afferma don Dino –. Fanno selezione di ciò che tengono e ciò che lasciano per strada. Capita anche che vengono a riempire un furgoncino. Noi crediamo che tutta la merce sia poi rivenduta al mercato dell’usato in paesi dell’Est”. Il sacerdote, grande conoscitore delle povertà per i ruoli che ha ricoperto, esclude che a rubare siano i poveri: “Chi è indigente sa dove poter chiedere aiuto. Le opportunità in città non mancano: dalla Caritas alla San Vincenzo de’ Paoli, fino al Centro di solidarietà Papa Francesco dei centri Don Vecchi. Lì possono ricevere vestiti pronti, puliti, assolutamente utilizzabili”. Dentro i cassonetti gialli si trova un po’ di tutto: c’è chi dona sperando di fare del bene e chi ne approfitta per svuotare l’armadio. La raccomandazione, si legge, è di “conferire indumenti asciutti in sacchi piccoli e chiusi”. Nello specifico, si possono lasciare: abiti, borse, biancheria, tende, maglieria, coperte e scarpe appaiate. Lo slogan è: “La filiera del riciclo. Da rifiuto a risorsa”.
Dopo il caso del 29enne moldavo morto soffocato mentre rovistava nel cassonetto di via Spalti, nei pressi della scuola Pacinotti, don Dino spiega: “Il meccanismo di apertura e conferimento, con la rotazione della maniglia, è sicuro. Peraltro stiamo progressivamente sostituendo il vecchio sistema delle linguette con un uno nuovo ancora più affidabile. Nel caso in questione pare che le stesse linguette fossero state tolte, è un aspetto da chiarire”. E conclude don Dino: “Al di là dell’azione illegittima oltre che pericolosa, questa morte non è solo una disgrazia, ma una sconfitta sociale su cui dobbiamo riflettere, tutti. Le incursioni sui cassonetti per alimentare il mercato dell’usato sono frequenti e potrebbe scattare un rischio emulazione. Bisogna aumentare i controlli e spezzarle sul nascere”.