In 300 al Pride della Riviera del Brenta, assente l'amministrazione comunale

Domenica 20 Giugno 2021 di Lino Perini
Il primo Pride in Riviera del Brenta
1

DOLO - Una festa di colori, di musica, di bandierine e di bolle di sapone. Nonostante un afoso pomeriggio estivo almeno trecento persone hanno partecipato al primo Pride della Riviera del Brenta.

In maggioranza giovani ma fra loro anche persone più mature a dare significato alla manifestazione in piazza Cantiere che, a giudicare dall’enorme spiegamento di forze dell’ordine, aveva destato molta apprensione. Assente l’amministrazione comunale ma fra i partecipanti notata l’assessore Giorgia Maschera. «Sono qui – ha precisato - a titolo personale». C'era anche il consigliere di maggioranza Claudio Costantini, presidente dell’associazione Catarsi mentre altre associazioni hanno appoggiato l’iniziativa come L’Arcobaleno e Il Ponte del Dolo.

Grande interesse ha destato la presenza dell’onorevole del Pd, Alessandro Zan, che ha presentato il disegno di legge già approvato alla Camera. «L’articolo 3 della Costituzione – ha esordito Zan – evidenzia come tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Ma manifestazioni d’odio sono sempre più frequenti contro soggetti fragili, diversi, azioni vergognose. Calpestare i diritti e trasformarli in odio e violenza non è concepibile. La differenza non rappresenta un ostacolo ma un valore. La legge ha una valenza importante e va approvata, non dobbiamo diventare come l’Ungheria e la Polonia...».

Zan ha concluso auspicando che l’evento si possa ripetere in futuro. Ad organizzare la manifestazione il Collettivo Artemisia, assieme ad Amnesty International di Dolo. «Siamo un gruppo di amiche – ha spiegato Lavinia Vivian - che sentivamo il bisogno di attivarci nel sociale per dare assistenza alle persone che hanno bisogno nel territorio. Avendo partecipato a molti pride in altre città ci sembrava giusto organizzarne uno anche in Riviera per farci conoscere. Grazie al supporto di alcune associazioni come Catarsi, Il Portico, Argo vogliamo diventare un punto di riferimento per sostenere i diritti delle minoranze, delle persone fragili sia dal punto di vista sessuale ma anche fisico».

Siete sorpresi della presenza numerosa delle forze di polizia? «Probabilmente vi era il timore che questa nostra manifestazione potesse rappresentare l’occasione per contestazioni o proteste ma come si vede noi professiamo l’amore e non l’odio».

Delusa dell'assenza dell’amministrazione? «Diciamo che c’è stato un fraintendimento. Ci era stata disponibilità per un luogo diverso, meno visibile. Chiaramente non potevamo accettare perché così sarebbe venuto meno lo scopo del Pride».

Accanto a tanti giovani anche una nota commerciante di Dolo, Katia De Franceschi: Sono favorevole a queste manifestazioni che hanno lo scopo di far emergere l’importanza dei diritti civili ed umani. Ho partecipato anche ad altre iniziative simili e mi ha fatto piacere poter partecipare a questa che si sta svolgendo nel nostro paese. Appoggio in pieno la legge proposta dall’onorevole Zan e mi auguro che venga approvata al più presto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci