VENEZIA - Sorveglianza giorno e notte sul Ghetto ebraico e sui punti considerati più significativi della presenza ebraica in città. Sulla scia delle indicazioni da Palazzo Chigi in merito all'innalzamento dell'allerta terrorismo dopo l'attacco a sorpresa di Hamas e la successiva risposta israeliana.
SORVEGLIANZA AUMENTATA
Anche a Venezia, come in altre città italiane, è stata aumentato il livello di vigilanza e sicurezza sugli obiettivi israeliani presenti in città, ad iniziare dall'antico Ghetto, per il quale è stato disposta anche una maggiore presenza numerica degli uomini delle forze dell'ordine.
Il prefetto Michele Di Bari ha convocato sabato due Comitati per la sicurezza e l'ordine pubblico (l'ultimo dei quali in serata) ai quali, oltre alle forze dell'ordine ha partecipato anche il presidente della Comunità ebraica veneziana, Dario Calimani.
L'area storica del Ghetto è presidiata costantemente dalle forze dell'ordine da oltre vent'anni, ma in occasione di fatti che coinvolgono lo Stato di Israele o terrorismo nei confronti delle comunità ebraiche, tale sorveglianza viene intensificata.
«Si tratta di una misura dettata dal Ministero dell'Interno - conferma il prefetto Di Bari - ho convocato d'urgenza due riunioni per coprire 24 ore su 24 tutti i possibili obiettivi sensibili, a cominciare dalle sinagoghe, dal Ghetto fino agli esercizi commerciali».
ATTIVITÀ E VOLI
È stata rafforzata la vigilianza anche nei confronti di singoli soggetti, a cominciare dagli esponenti di vertice della Comunità israelitica locale, ed è stato implementato il servizio di vigilanza nei riguardi di enti economici e commerciali riconducibili a Israele.
Occhi aperti anche agli aeroporti, dove partono aerei della compagnia di bandiera israeliana El Al. È il caso anche del "Marco Polo" dove partono e arrivano voli per Tel Aviv e Philadelphia. Voli che, per ragioni di sicurezza, la compagnia ha sospeso da oggi.
Non è la prima volta che per il Ghetto vengono decise misure eccezionali di sorveglianza.