L'ex condominio vip in ostaggio: «Per uscire scavalchiamo sbandati e tossicomani»

Giovedì 2 Novembre 2023 di Davide Tamiello
Il complesso del condominio Bandiera

MESTRE - Immaginate di dover scavalcare ogni mattina, uscendo di casa, il corpo di qualcuno che sta dormendo sul vostro pianerottolo. Pensate di dover dibattere con senzatetto e tossicodipendenti, ogni sera, per poter entrare in casa vostra di ritorno dal lavoro. Pensate infine cosa possa significare affrontare questo bailamme quotidiano con in braccio dei bambini, per evitare loro uno slalom obbligato tra siringhe e fazzolettini intrisi di sangue. Questa è la realtà drammatica del condominio Bandiera di Mestre, nobile decaduto dell’edilizia della terraferma veneziana, ritrovatosi nel giro di una decina d’anni a essere uno dei punti di maggior concentrazione di degrado della città. Il grido d’allarme dei residenti ha attirato l’attenzione del prefetto di Venezia, Michele Di Bari, che nei giorni scorsi ha contattato l’amministratore di condominio, Luca Rizzi.

OBIETTIVO
E così, da un paio di giorni, le forze dell’ordine hanno iniziato una serie di controlli mirati sul posto.

I carabinieri, martedì sera, hanno concentrato lì parte di un maxi dispositivo per la sicurezza cittadina: una ventina di militari hanno perlustrato a più riprese i portici e gli androni del palazzo. L’obiettivo è identificare i presenti e allontanare gli ospiti indesiderati. Non solo, da un paio di giorni in zona è arrivato anche il furgone dei servizi sociali del Comune: dunque, a quanto pare, si è deciso di prendere di petto la situazione di quell’angolo tra via Rampa Cavalcavia e via Cappuccina applicando il “metodo via Piave”. Ovvero mettere in pratica quanto si sta facendo da mesi nell’area più critica della città, famosa in tutta Italia per essere una delle principali piazze di spaccio del Nordest: pattuglioni interforze di massa da una parte, interventi mirati dei servizi sociali dall’altra. «È un po’ prematuro per dire se sia la soluzione vincente - commenta Rizzi - sarà fondamentale che gli interventi diventino strutturali, non episodici. Come succede da anni, altrimenti, non appena calerà l’attenzione mediatica sul caso tutto ritornerà come prima».


Gli ingressi sono tre: il civico 161 di via Cappuccina e i civici 9 e 5 di via Rampa Cavalcavia. Negli anni ‘70, vivere qui, era un privilegio: finiture di pregio, posizione invidiabile, vicini vip. Qui, per anni, ha abitato l’alta borghesia della città: avvocati, medici, politici, amministratori. Tra questi anche Francesco Saverio Pavone, il magistrato (scomparso un paio d’anni fa) famoso per essere stato il pm del processo alla Mala del Brenta. Nel tempo, però, il “Bandiera” ha vissuto il graduale degrado di tutta quell’area. E quindi, anni fa c’era stato il caso dei “barbanera”, i rom romeni che, sotto a quei portici, bivaccavano per ore e ore per chiedere l’elemosina, spesso con insistenza e prepotenza. Ad agosto, il condominio era stato anche teatro di un brutale omicidio: Lorenzo Nardelli, 32enne di Salzano (Venezia), era stato ucciso dentro l’ascensore da due cugini moldavi, Radu e Marin Rusu, per un banale equivoco: il giovane aveva un appuntamento con una donna e aveva sbagliato porta e i due, credendolo un ladro, l’avevano massacrato a mani nude. Adesso il problema è un altro ed è legato al mondo della droga: a due passi, infatti, c’è appunto via Piave con tutto il suo commercio di cocaina ed eroina al seguito. E i nuovi frequentatori del condominio sono dei clienti assidui. Morale: anche il personale delle pulizie si rifiuta di lavorare a certe ore per la paura e i residenti sono costretti ad uscire dai palazzi dalle porte laterali per l’assedio costante degli sbandati. Tutta colpa del degrado cittadino? Non esattamente: una parte di responsabilità, il condominio ce l’ha.

LAVORI IN CORSO 
Da quasi tre anni, infatti, il condominio è circondato da impalcature e recinzioni. Approfittando del bonus facciate e del 110, sta affrontando un radicale restauro. Solo che, di fatto, quelle recinzioni creano una sorta di tunnel tra gli accessi che, probabilmente, fa sentire al sicuro gli sbandati. «Il cantiere dà loro una situazione di maggior comfort - aggiunge l’amministratore - ma questo degrado c’era anche prima, non è un alibi. Abbiamo anche chiesto al Comune di darci in concessione una striscia di terreno di via Cappuccina vicina alla nostra area parcheggio: potremmo riqualificarla, creare uno spazio per un bar o un luogo di aggregazione e costruire un prolungamento del marciapiede che non costringa le persone a passare sotto al portico del condominio per attraversare».
Anche perché negli anni il Bandiera ha provato a tutelarsi: i condomini pagano un servizio di vigilanza privata (500 euro al mese) per quattro passaggi al giorno, ma si è rivelata una mossa inutile. Inoltre i portoni dei condomini verranno spostati più a filo dei gradini per evitare che ci vengano posizionati sopra dei materassi. «I cantieri termineranno a fine anno, ma se non si prenderanno altri provvedimenti difficilmente le cose cambieranno». 

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Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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