VENEZIA - Ieri, domenica 4 luglio, il record italiano dei 100 metri femminili di atletica leggera ha compiuto 20 anni. A detenerlo la dolese Manuela Levorato che lo ha stabilito il 4 luglio 2001 al meeting L'Athletissima che si tenne allo Stade Olympique de la Pontaise a Losanna, in Svizzera.
Quel giorno Manuela Levorato era concentratissima, si sentiva bene e lo aveva ammesso e dimostrato in allenamento anche nei giorni precedenti.
La sua corsa era leggera come il battito delle ali di una farfalla e regalava emozioni agli spettori. Dieci, venti, cinquanta metri, Manuela volava nel vento, il suo incedere non conosceva la fatica, era regolare e ritmato, lo sforzo impercettibile non intaccava lo sguardo verso la gloria, in tutti i presenti un battito di emozioni ad ammirare una gazzella che stava attraversando il guado.
Poi l'arrivo e l'annuncio in francese dello speaker. 1114, battuto il precedente record di 1120 ottenuto a Goteborg.
Una prestazione che l'ha portata nella leggenda e che tutt'oggi rimane indelebile e imbattuta.
La carriera di Manuela Levorato non è proseguita come poteva e doveva essere. Nonostante decine di successi, troppi intoppi l'hanno frenata verso mete ancor più luminose, basti pensare alle sue non Olimpiadi' ma quella sera a brindare sul lago di Losanna c'era una ventiquattrenne inconsapevole di aver scritto una delle pagine più belle dello sport italiano, ancor oggi la donna più veloce d'Italia. A distanza di anni, Manuela Levorato si gode la famiglia ed i tre figli, super impegnata anche per incarichi federali.
Come ha festeggiato il ventennio dal record?
«Mi fa molta specie - ammette candidamente Manuela Levorato dal suo ritiro al mare - perché vent'anni sono tantissimi, non me li sento. E' un periodo lungo e carico di significati. Non solo per me ma anche per le persone vicine che mi hanno sostenuto e mi hanno incoraggiato. Quest'anno sono al mare e, per la prima volta, faccio festa assieme ai miei figli e pochi amici. Con la mente ho ripercorso il tempo trascorso e mi sono fatta abbracciare dai tanti che mi hanno sempre voluto bene». Nessun eccesso, sobria com'è nel suo stile.