MESTRE - Ieri mattina poco dopo le undici due volanti della polizia sono intervenute in via Querini davanti alla mensa per i poveri di Ca' Letizia. In questo caso c'era un personaggio che minacciava di prendere a pugni tutti, e i residenti della zona, affacciatisi perché avevano sentito le urla, lo hanno sentito dire, spavaldo, che lo arrestassero pure, tanto dopo due ore sarebbe stato di nuovo fuori, libero, come tutte le altre volte. Gli agenti, con santa pazienza, hanno riportato la situazione alla normalità. E la gente che abita in zona è tornata alle proprie faccende; c'è anche chi è uscito di casa per andare a far spese e si è trovato dentro la proprietà due balordi che stavano dormendo: erano distesi per terra nell'androne. Evidentemente i sottoportici non sono abbastanza, e preferiscono mettersi al riparo dentro alle case: d'inverno stanno al caldo, d'estate sentono meno l'afa. Tutti ormai sanno che, in effetti, è vero che quando le forze dell'ordine arrestano qualcuno, nella maggior parte dei casi resta dietro le sbarre per un giorno o due al massimo, più spesso per poche ore. Sentirlo dire da loro, però, fa un certo effetto, perché ci si rende conto che chi delinque o anche semplicemente quei senzatetto o tossici che disturbano la quiete pubblica, sporcano, aggrediscono i passanti, le commesse dei negozi, la gente che esce di casa, sono perfettamente coscienti che possono fare quel che gli pare, tanto, dal punto di vista giudiziario, non rischiano praticamente nulla. E nelle zone più "sensibili", come quella attorno alla mensa di Ca' Letizia, il problema si sente di più, e residenti e commercianti si stanno chiedendo che fine abbia fatto la proposta del presidente della Municipalità di Mestre centro, Raffaele Pasqualetto, di trasferire la mensa a villa Ceresa alla Giustizia. Pasqualetto ci sta lavorando da mesi: ha presentato un progetto all'Amministrazione Brugnaro perché faccia una valutazione tecnico economica, e ha chiesto la convocazione di una conferenza dei servizi con l'Amministrazione, gli operatori, la Curia, l'Ulss, le forze dell'ordine. Il progetto prevede un centro di assistenza per i bisognosi con tanto di punto sanitario dell'Ulss, di uffici per i vigili urbani che potrebbero controllare la situazione e anche provvedere a un censimento non tanto per schedare chi si rivolge alla mensa ma per capire di chi si tratta, da dove viene e come aiutarli, chi ne ha bisogno, e come allontanare chi invece se ne approfitta. L'edificio, con tanto di parco, è dell'Immobiliare veneziana, e quindi è di proprietà del Comune, e da anni è abbandonato. Dal Comune, però, ancora non sono arrivate risposte.
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