I soldi del Recovery Fund per cambiare il volto di Udine: tutte le opere

Martedì 9 Novembre 2021 di Alessia Pilotto
Udine dall'alto

UDINE - Udine tagliata fuori dal Pnnr? Macché: a favore del territorio del capoluogo friulano arriveranno 150 milioni di euro dal Recovery Fund, che riguarderanno soprattutto il settore strategico della logistica. 
Dopo gli attacchi dell’opposizione, che aveva accusato Palazzo D’Aronco di immobilismo e mancanza di progetti adatti per sfruttare i finanziamenti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, è lo stesso sindaco Pietro Fontanini a intervenire per spiegare le opportunità che avrà la città e a rilanciare il grande progetto di interramento della linea ferroviaria e il ruolo di Udine come snodo dei Corridoi europei.

LA LISTA

«Interramento delle linee ferroviarie, recupero delle aree dismesse e creazione di servizi per le famiglie; realizzazione di un corridoio eco-tecnologico e di parchi urbani; piani consolidati e già attivati per il recupero di zone degradate, dalla ex Dormisch all’ex Caserma Piave, dall’ex Caserma Duodo all’ex Cinema Odeon – ha elencato il primo cittadino -.

Interventi per 150 milioni di euro, al netto di budget ulteriori messi a disposizione dai privati, nel caso in specie dalla Danieli (per quanto riguarda la ex Dormisch, ndr). Oltre a tutti i cantieri, grandi medi e piccoli, aperti in tutta la città. Questi sono progetti per Udine legati al Pnnr. Dialoghiamo con la Regione, con Rfi, con privati, con l’Università, con tutti gli enti e le istituzioni. La nostra città costituisce uno snodo strategico per la logistica e il piano condiviso con Rfi consentirebbe di migliorare l’efficienza dei flussi, migliorando contestualmente la città nel suo complesso: il piano implica l’eliminazione dei passaggi a livello e una serie di opere di riqualificazione della città, come aree verdi, edifici scolastici, sedi per uffici e servizi, e di lavori per implementare le infrastrutture, anche legate alla copertura wi-fi – ha continuato Fontanini -. Udine rafforzerebbe il suo ruolo di hub per il Corridoio Nord-Sud (dal Baltico al Mediterraneo) e per quello Est-Ovest. Solo questo progetto sorvola la soglia dei 135 milioni di euro: per Rfi uno sforzo non difficile da assorbire, per Udine una prospettiva molto allettante e realizzabile».

GLI ATTACCHI

In particolare, i consiglieri di opposizione (Enrico Bertossi, capogruppo di Prima Udine, e Alessandro Venanzi, capogruppo del Pd) avevano sottolineato la parte del leone che fa Trieste sui fondi del Pnnr: «Su 1,3 miliardi assegnati al Fvg – avevano detto -, a Trieste sono stanziati ufficialmente 416 milioni per il Porto, 80 per il Porto Vecchio e 49 milioni per l’ovovia tra Porto Vecchio e Opicina»; dal canto suo, il sindaco Fontanini, che pur tante volte ha lanciato la competizione tra il capoluogo di Regione e Udine, questa volta considera non contestuale il paragone tra le due città: «Giocare il derby Udine-Trieste, usando pretestuosamente il Pnnr – ha infatti commentato -, rischia di essere un esercizio stucchevole. Il Porto di Trieste non è una proprietà esclusiva di Trieste, ma una risorsa importante per un territorio molto più ampio, che supera di gran lunga il perimetro regionale. Il Pnnr deve essere un’opportunità e un’occasione per aggregare, non per dividere. Qui la classe politica è chiamata ad un atto di maturità». In conclusione, il primo cittadino torna anche sull’importanza della creazione di una zls friulana: «Il Friuli, investendo nella logistica, sostiene progetti di ampio respiro, per rendere tutta la regione altamente competitiva – ha detto Fontanini -. La creazione di una Zona Logistica Semplificata, ad esempio, comporterebbe una notevole riduzione dei tempi nei procedimenti amministrativi per ottenere concessioni edilizie e demaniali e, più in generale, darebbe una spallata alla burocrazia. Quello che forse non è chiaro a tutti è che certi progetti nascono per essere complementari e non contrapposti».

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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