Omicidio Tulissi. Il sangue, gli orari, le luci: i paletti della Cassazione per il processo a Calligaris

Venerdì 24 Febbraio 2023 di Angela Pederiva
Omicidio Tulissi. Il sangue, gli orari, le luci: i paletti della Cassazione per il processo a Calligaris

Le tracce di sangue, la posizione del cadavere, gli orari degli spari, l'accensione delle luci. È soprattutto attorno a questi elementi che la Corte d'assise d'appello di Venezia, in sede di rinvio, dovrà pronunciarsi sul caso di Paolo Calligaris, l'imprenditore vinicolo friulano che inizialmente a Udine era stato condannato e in secondo grado a Trieste era stato assolto per l'omicidio volontario della compagna Tatiana Tulissi, avvenuto nella sua villa di Manzano l'11 novembre 2008. A dirlo sono le motivazioni della sentenza, depositate in questi giorni, con cui lo scorso 7 dicembre la Cassazione ha parzialmente accolto i ricorsi della Procura generale e delle parti civili.


IL RITRATTO
Colpevole o innocente che sia, dalle 26 pagine del verdetto emerge il ritratto di un uomo interessato ad altre donne.

Per il Tribunale che gli aveva comminato 16 anni di reclusione, il movente del delitto si sarebbe incistato «nella progressiva erosione del rapporto di coppia tra i due conviventi, nella circostanza che Paolo Calligaris avesse verosimilmente già intrecciato una nuova relazione», come emerso da «una intercettazione telefonica con il figlio avvenuta pochi giorni dopo l'omicidio in cui l'imputato si lasciava andare ad apprezzamenti fisici su questa donna». Per la Corte che aveva accolto in pieno il suo appello, invece, i rapporti intrattenuti nella sua vita erano «puramente sessuali», a volte pure a pagamento, tanto che l'uomo, «al di là di tali digressioni comportamentali, amava ancora Tatiana Tulissi» e dunque non l'avrebbe uccisa.


I PUNTI
Ad ogni modo, ora il processo dovrà essere nuovamente celebrato e questa volta in laguna, dove i giudici dovranno tener conto dei paletti fissati dalla Cassazione. Innanzi tutto sull'origine della chiazza ematica rinvenuta sul battistrada del Land Rover con cui l'imputato era rincasato quella sera, chiarendo il dubbio se si trattasse di un rotolamento della ruota sulla pozza di sangue a femminicidio già accaduto, o del contatto fortuito con la mano della vittima, visto che la ricostruzione operata a Trieste è stata contraddittoria secondo la Suprema Corte: «Non si può, prima, sostenere che la traccia matrice poteva essere stata cancellata e, poi, sostenere che, in realtà, essa esisteva». Inoltre dovrà essere individuata «l'esatta» collocazione del corpo della 36enne: non andrà bene un altro «giudizio approssimativo», com'è stato invece fatto introducendo «elementi congetturali», anziché stabilirlo «con certezza o alto grado di probabilità razionale mediante un metodo scientifico». Ancora: andranno nuovamente considerati «elementi illogicamente svalutati», come la testimonianza della vicina di casa che aveva riferito di aver sentito quattro spari a un orario compatibile con il rientro dell'imprenditore, ma che era stata derubricta a ricordo confuso con il rumore di una marmitta. Infine dovranno essere riesaminati punti «neutralizzati» come le luci accese nel seminterrato. «Ricordo benissimo che era tutto illuminato», aveva dichiarato il 53enne. La perplessità da dipanare è allora questa: siccome l'impianto veniva attivato dai sensori di movimento, chi era stato a farli scattate, se davvero Tatiana in quel momento era già morta?


LA CONCLUSIONE
In definitiva la Cassazione raccomanda ai magistrati di Venezia «una valutazione unitaria degli indizi». A quel punto la Corte, nel caso «di una eventuale conclusione nel senso della non colpevolezza, dovrà porsi in una logica di motivazione rafforzata», mentre se propenderà per la colpevolezza, «dovrà verificare se tale conclusione sia falsificata dall'esistenza di un ragionevole dubbio che l'omicidio di Tatiana Tulissi possa essere avvenuto per effetto di una serie causale diversa». Per esempio al culmine di una rapina finita male, come sostiene la difesa di Paolo Calligaris in un esposto presentato in Procura nell'ottobre scorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci