UDINE - Non c' un assassino da rintracciare, nessuna vita da salvare, ma solo tre famiglie da consolare dopo l’omicidio-suicidio andato in scena ieri mattina a Visco, poco lontano da Palmanova.
In pochi secondi la furia omicida di un trentaduenne, Michele Bertoia, ha seminato morte e disperazione in pochi metri quadrati. Obiettivo di Bertoia era la cognata trentenne Samantha Comelli, freddata attorno alle 8 di ieri mattina con almeno due colpi esplosi con una pistola Glock calibro 9 semiautomatica , acquistata il giorno prima all'armeria di San Martino al Tagliamento.
Sulla premeditazione del gesto ci sono veramente pochi dubbi : Bertoia , da circa due anni , era sposato con Stefania, matrimonio dal quale era nato un bimbo ancora piccolo . E un altro particolare che rivela come l'omicida ave sse programmato tutto , è che la sera prima il giovane aveva portato il figlio dai suoi genitori a Zoppola, quasi a volerlo proteggere da quanto sarebbe dovuto accadere il giorno seguente.
Del resto l a storia d'amore fra Michele e Stefania stava traballando da tempo, anche se entrambi continuavano comunque a vivere al civico 122 di via San Martino a Visco. C 'erano litigi , sì, ma come spesso capita nelle coppie. Lui ieri mattina, probabilmente con un banale pretesto, secondo alcune indiscrezioni a vrebbe suonato alla porta della cognata dicendole che le aveva trovato un lavoro. Una scusa che ha agevolato l'ingresso in quella casa situata al primo piano.
Michele è entrato, si è intrattenuto qualche minuto, poi i due avrebbero deciso di bersi un caffè ed è in quel frangente che si sarebbe scatenata la furia omicida. Samantha non sapeva che il cognato aveva chiuso a chiave la porta d' ingresso . Con ogni probabilità - anche se sul movente i carabinieri stanno ancora c ercando di ricomporre le tessere di un puzzle inquietante - l'omicida riteneva la cognata corresponsabile della crisi matrimoniale e che comunque per questo dovesse essere punita. Attorno alle 8 Michele ha sparato alla testa e alla schiena di Samantha almeno due colpi, ma potrebbero essere di più. Il primo a bruciapelo, il secondo quando la vittima ha cercato probabilmente di fuggire. Poi Michele si è puntato la pistola sotto il mento, uccidendosi.
Ad insospettirsi è stata la moglie di Michele , che si trovava nell'appartamento vicino , dopo aver osservato che in giardino c'erano le auto d ella sorella e del marito. Sapeva che il marito sarebbe rientrato per prendere la macchina aziendale della " Di Giusto Acciai " di Zoppola. Ha provato a bussare alla porta ma nessuno si è presentato ad aprire. Immediata la chiamata al 112 . I carabinieri della compagnia di Palmanova , comandata dal capitano Alfio Gullotta, h anno adagiato una scala sul muro del terrazzo e quindi hanno sfondato la porta - finestra , facendo la macabra scoperta.
I due cognati erano a terra, entrambi già morti . A Visco sono accorse altre pattuglie dell'Arma e il furgone della squadra rilievi. La scena del crimine già alle 9 era totalmente isolata : attorno alle 11 in quella casa dove dominava la disperazione è arrivato il medico di famiglia per visitare i componenti della famiglia Comelli.
Alle 12 sono giunti sul posto anche il medico legale Carlo Moreschi assieme agli specializzandi , quasi contemporaneamente agli addetti delle onoranze funebri. L'anatomopatologo ha ispezionato le salme per verificare i fori di entrata e uscita dei colpi di pistola esplosi. Già oggi all'ospedale di Palmanova potrebbe essere effettuata l'autopsia.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:35
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Michele è entrato, si è intrattenuto qualche minuto, poi i due avrebbero deciso di bersi un caffè ed è in quel frangente che si sarebbe scatenata la furia omicida. Samantha non sapeva che il cognato aveva chiuso a chiave la porta d'
Ad insospettirsi
I due cognati erano a terra,
Alle 12 sono