Monfalcone. «Basta musulmani vestiti sulla spiaggia e in acqua, si adeguino ai nostri costumi». La sindaca dichiara guerra al burqini

Anna Maria Cisint: "Non possiamo accettare forme di islamizzazione del territorio"

Mercoledì 19 Luglio 2023
Monfalcone. «Basta musulmani vestiti sulla spiaggia e in acqua, si adeguino ai nostri costumi». La sindaca dichiara guerra al burqini

MONFACONE - La spiaggia di Marina Julia a Monfalcone (Gorizia) è meta turistica e dunque è «inaccettabile il comportamento degli stranieri musulmani che entrano abitualmente in acqua con i loro vestiti: una pratica che sta determinando sconcerto e che crea insopportabili conseguenze alla salvaguardia del decoro». È quanto scrive in una lettera aperta alla comunità musulmana locale la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint (Lega). «Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l'obbligo di rispettare le regole e i costumi - aggiunge - La pratica di accedere sull'arenile e in acqua con abbigliamenti diversi dai costumi da bagno deve cessare». 

La lettera

Nella lettera la sindaca Cisint, esponente della Lega, sottolinea che «non possono essere accettate forme di "islamizzazione" del nostro territorio, che estendono pratiche di dubbia valenza dal punto di vista del decoro e dell'igiene». Secondo la prima cittadina, «comportamenti lesivi della rispettabilità e della dignità necessaria nella frequentazione di questi luoghi pubblici incidono negativamente nell'attrattività e nelle ricadute per i gestori dei servizi». Per far cessare la pratica di accedere all'arenile e al mare vestiti, Cisint annuncia che intende «applicare questi principi con un apposito provvedimento a tutela dell'interesse generale della città e dei nostri concittadini». Peraltro, aggiunge, «questo inaccettabile comportamento si colloca in un contesto nel quale si riscontrano sempre maggiori lesioni alle norme, ai principi e alle forme che sovrintendono la vita comunitaria, rischiando in tal modo di allargare la frattura nei rapporti fra la grande maggioranza dei monfalconesi e la componente islamica. Mi riferisco - precisa - fra l'altro, alla sempre maggior presenza in città di donne con il burqa, con la integrale copertura del viso che impedisce ogni identificazione ed è evocativo di una visione integralista, che fa parte anche questa della volontà di non rispettare regole e norme dei Paesi di arrivo, in particolare della componente proveniente dal Bangladesh, che registra la presenza più numerosa tra gli stranieri residenti in città».

La polemica

«Monfalcone torna alla ribalta della cronaca nazionale per l'ennesima dichiarazione razzista della sindaca leghista Cisint. La sindaca vuole imporre ai bagnanti musulmani di utilizzare il costume per non meglio precisati motivi di decoro e igiene.

Se Cisint ci tiene all'igiene delle acque di Marina Julia si preoccupi degli sversamenti di carburante in mare, come successo ad agosto 2022 con relativo divieto di balneazione. Alla sindaca non interessa nulla dei diritti dei lavoratori, italiani e stranieri, nei cantieri Fincantieri e nei relativi subappalti, preferisce fare battaglie ideologiche degne di Stati teocratici come ISIS. In Italia, Paese democratico, si può fare il bagno come si vuole. Se non le va bene, cambi Paese» dicono in una nota Sebastiano Badin segretario regionale di Sinistra Italiana, Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Andrea Di Lenardo, Capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Possibile in Consiglio comunale a Udine e Coportavoce di Possibile Udine.

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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