«Allah si arrabbierà con te»: minacce di morte sul telefono del sindaco di Monfalcone Anna Cisint

Avvertimenti e intimidazioni allarmanti. Ieri un tavolo con il Prefetto e il Questore di Gorizia per valutare la situazione preoccupante

Giovedì 29 Febbraio 2024
«Allah si arrabbierà con te»: minacce di morte sul telefono del sindaco di Monfalcone Anna Cisint

MONFALCONEAllah, l'unico e solo Dio.

Buono o cattivo, giusto o sbagliato. Allah sceglierà la giusta punizione per la persona responsabile. Allah si arrabbierà con te”. Avvertimenti, intimidazioni che sono arrivati direttamente nel cellulare della sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint con immagini di violenza. «Minacce allarmanti» ha detto il primo cittadino, convocando per questa mattina, giovedì 29 febbraio, una conferenza stampa.

Minacce islamiche alla sindaca. Di cosa si tratta

Nella nota diffusa dalla sindaca si parla di «messaggi espliciti diffusi nelle reti web delle comunità islamiche che hanno già coinvolto migliaia di utenti e 'seguaci' e che fanno riferimento all'impegno pubblico di Cisint che attraverso una serie di provvedimenti sta applicando regole di legalità e il rispetto delle nostre norme nei confronti della numerosa realtà islamica cittadina che si esprime attraverso le sue componenti più radicali». La sindaca «viene ora messa da queste comunità fra i 'nemici' di primo piano e le minacce sono chiaramente indirizzate a promuovere atti violenti basati su accuse 'montate' legate alla chiusura dei centri islamici della città avvenuti a causa del loro funzionamento al di fuori di ogni regola e con gravi rischi per l'ordine pubblico». Minacce molto gravi, ma soprattutto credibili, come ha sottolineato Cisint, che ieri ha avuto un incontro con il Prefetto e il Questore di Gorizia,«che hanno valutato la situazione con grande preoccupazione». «Arrivano principalmente via social - ha precisato - e dal settore islamico. Sono frasi deliranti. Voglio ricordare che se siamo giunti a questo punto lo si deve anche ad alcuni organi di informazione, e a persone fisiche, che hanno mistificato la verità, hanno creato così un grave pregiudizio di sicurezza nei miei confronti e verso l'intera comunità di Monfalcone».

Ferma la sindaca: «Anche questa è una guerra»

«Le mie denunce e gli atti conseguenti riguardano unicamente il rispetto delle misure di sicurezza e le norme urbanistiche - ha proseguito Cisint - nessuno ha mai parlato del divieto di preghiera e men che meno della sacrosanta libertà di culto». «Abbiamo scoperchiato una pentola davvero grossa - ha concluso - anche per gli interessi economici che stanno sotto. Una pentola da cui esce una puzza terribile. Sappiano, però, tutti che nessuna minaccia potrà farci arretrare. Anche questa è una guerra».

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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