Monfalcone. Chiusura dei centri islamici, il Tar dà ragione al Comune: «Le associazioni faranno ricorso al Consiglio di Stato»

Il legale dei due centri: «Nell'imminenza del Ramadan privare gli associati degli spazi necessari alle attività associative e di culto costituisce un pregiudizio grave e irreparabile»

Sabato 10 Febbraio 2024
Monfalcone. Chiusura dei centri islamici, il Tar dà ragione al Comune: «Le associazioni faranno ricorso al Consiglio di Stato»

MONFALCONE (GORIZIA) - Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha rigettato la richiesta di sospensiva dei provvedimenti che avevano portato alla chiusura dei centri culturali islamici Darus Salaam e Baitus Salat di Monfalcone.

Ne dà notizia il Comune. Le due associazioni si erano rivolte alla giustizia amministrativa contro due ordinanze dell'ente locale relative a due diversi immobili utilizzati per la preghiera ma aventi invece diverse destinazioni d'uso. Il Comune aveva ordinato il ripristino della destinazione d'uso originaria.

A gennaio il presidente del Tar del Fvg, Carlo Modica De Mohac, aveva respinto la richiesta di urgenza presentata dai centri culturali. L'istanza era stata poi discussa mercoledì scorso in camera di consiglio. Al termine, il Tar si era riservato la decisione. Ora, osserva il Comune in una nota, «i due provvedimenti trovano ulteriore conferma e diventano esecutivi. L'ente aveva ritenuto di intervenire a fronte di una serie di elementi emersi a seguito di specifiche verifiche tecniche, che avevano fatto rilevare problemi di legittimità dell'operato e questioni di incolumità pubblica e di sicurezza».

«Il Comune - afferma la sindaca Anna Maria Cisint - si è sempre mosso nell'obiettivo di tutelare le ragioni di conformità alle norme e quelle della pubblica sicurezza, che vanno rispettate da tutti i cittadini e per questo abbiamo sempre respinto ogni campagna di disinformazione tesa ad accusarci di razzismo e di pregiudizi razziali».

Nell'imminenza del Ramadan «privare gli associati degli spazi necessari alle attività associative e di culto costituisce un pregiudizio grave e irreparabile», afferma invece il legale rappresentante dei due centri, avvocato Vincenzo Latorracca. «Ecco la ragione per cui le associazioni ricorreranno, con appello cautelare, al Consiglio di Stato».

Ultimo aggiornamento: 19:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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