Liliana Resinovich, il gip riapre il caso: «Bisogna indagare ancora»

Martedì 13 Giugno 2023
Liliana Resinovich, il gip riapre il caso: «Bisogna indagare ancora»

TRIESTE - Il Gip del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti ha disposto, in 25 punti, nuove indagini, approfondimenti e consulenze in merito al caso di Liliana Resinovich, scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e il cui cadavere è stato ritrovato poco distante da casa il 5 gennaio successivo con la testa avvolta in due sacchetti di plastica e il corpo chiuso in due sacchi, infilati uno dall'alto e l'altro basso. Il cadavere fu trovato nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico cittadino. I parenti della vittima avevano chiesto un proseguimento delle indagini, la Procura invece l'archiviazione.  Il gip ha accolto le richieste dei parenti. 

Gli ultimi sviluppi

Rispetto agli approfondimenti d'indagine indicati dal presidente della sezione Gip di Trieste, Luigi Dainotti, «ritenuti necessari per la definizione del caso giudiziario riguardante la signora Liliana Resinovich», «è funzionale la disposta iscrizione a carico di ignoti dell'ulteriore reato di omicidio volontario». Lo scrive in una nota il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. «Questo ufficio - aggiunge la nota - procederà all'esecuzione delle articolate attività indicate dal Gip con la stessa determinazione e attenzione profuse fin dall'inizio della presente vicenda allo scopo di chiarire per quanto possibile tutte le circostanze del fatto, d'individuare tutti gli ipotizzabili reati commessi in danno della signora Resinovich e, se la sussistenza di detti reati risulterà confermata dagli esiti delle investigazioni suppletive, d'identificarne gli autori». L'ufficio, spiega De Nicolo, si avvarrà ancora dell'ausilio della squadra mobile della Questura di Trieste e «individuerà con cura gli idonei specialisti cui affidare le svariate e complesse attività consulenziali indicate dal giudice». Infine il procuratore si augura «che il provvedimento emesso dal Gip contribuisca a mantenere d'ora in poi, la vicenda entro gli stretti binari istituzionali dell'investigazione giudiziaria, senza le indebite incursioni troppe volte compiute in passato nell'effimero mondo dei social media e dei talk show».

Nel provvedimento, che si articola in 25 punti, si chiede tra l'altro una nuova consulenza medico-legale, «previa verifica sull'utilità di una riesumazione del cadavere della donna» che «accerti le lesioni riscontrate, la loro origine, il mezzo che le ha prodotte, la datazione, e ogni altro elemento utile a qualificare il decesso quale conseguenza di un'azione e suicidaria o di un fatto attribuibile a terzi». Inoltre il gip ha disposto l'acquisizione e l'analisi di tutti gli account emersi dai dispositivi in uso a Liliana Resinovich, la verifica delle celle telefoniche che ricoprono l'area del ritrovamento del cadavere e l'analisi del traffico di cella per verificare quali utenze hanno agganciato il luogo del ritrovamento del cadavere. Per il giudice è necessario anche effettuare un esame di raffronto tra le varie tracce di Dna trovate sul cordino utilizzato per chiudere i sacchi al collo di Liliana e le tracce genetiche miste trovate sugli indumenti della donna e su una bottiglietta che era nella sua borsa e sentire alcune persone in relazione alla «disponibilità di somme contanti nell'abitazione di Sebastiano Visintin e Liliana Resinovich»Il Gip ha fissato il termine di sei mesi per lo svolgimento delle indagini.

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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