Violentata dallo zio a Caerano, il racconto di quegli approcci spinti: «Ecco come mi ha costretta a toccarlo»

Venerdì 23 Giugno 2023 di Giuliano Pavan
Violentata dallo zio a Caerano, il racconto in aula di quegli approcci spinti

CAERANO SAN MARCO (TREVISO) - «Mi diceva che sono una persona egoista e senza sentimenti. Poi mi ha toccato e, prendendomi la mano, mi ha costretto a toccare anche lui». Parole pronunciate in aula da una ragazza poco più che maggiorenne che ha portato davanti ai giudici lo zio, un uomo di 57 anni, chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale. A conferma delle ipotesi accusatorie, sono state messe agli atti anche le registrazioni che la vittima, dopo il primo approccio, ha effettuato con il proprio cellulare (all’insaputa dell’imputato) proprio per provare quello che le veniva detto dal parente durante le violenze. La Procura, dopo aver chiuso le indagini, ha chiesto il rito immediato per il 57enne.

Già, perché i fatti sono recenti: risalgono alla scorsa estate.

I FATTI

L’uomo, secondo l’accusa, approfittava dei momenti in cui la giovane era a casa da sola (nell’appartamento dove vive anche la nonna) e le diceva di seguirlo in camera da letto dove metteva in atto i suoi propositi a sfondo sessuale. Nessun rapporto completo, ma toccamenti spinti contro la volontà della ragazza. «Io non volevo» ha ripetuto ieri in aula la vittima, che ha anche chiesto che venisse messa una paratia per evitare di guardare lo zio durante la testimonianza. Rispondendo alle domande del pubblico ministero, la giovane ha anche raccontato del perché avesse deciso di registrare con il telefonino gli approcci dello zio: «Così ho le prove di quello che diceva mentre mi faceva quelle cose» ha riferito ai giudici. A presentare la denuncia ai carabinieri era stata la nonna della vittima, nonché madre dell’imputato. «Mio figlio è sempre stato strano» ha affermato l’anziana, che ha poi sottolineato lo smarrimento della nipote quando si è confidata con lei: «È venuta da me in preda al panico - ha raccontato la donna - dicendomi che lo zio aveva tentato di baciarla, di abbassarle i pantaloni e che l’aveva toccata». Dichiarazioni che hanno trovato riscontro, secondo l’anziana, dai comportamenti successivi che la giovane aveva assunto: «Avevo capito che qualcosa non andava» ha chiuso l’anziana. Il 57enne, difeso in aula dall’avvocato Michela Nasato, ha sempre respinto le accuse, sostenendo la propria innocenza. Motivo per cui non ha scelto alcun rito alternativo. Così come la vittima ha scelto di non costituirsi parte civile contro il parente.

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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