Porcellato vince due argenti ma torna a casa a mani vuote: «Forse le spediranno a casa»

Mercoledì 24 Agosto 2022 di Francesco Coppola
Francesco Porcellato con una delle due medaglie d'argento vinte ai recenti mondiali di paraciclismo

TREVISO - Conquistare due medaglie d’argento ai Mondiali di ciclismo paralimpico a Baie Comeau (Canada) e pochi istanti dopo la cerimonia delle premiazioni vedersele subito sfilare dal collo, perché quelle erano le uniche esistenti e sarebbero state utilizzate per le successive premiazioni suscitando incredulità e grande amarezza. E’ quanto è accaduto alla più volte campionessa multidisciplinare Francesca Porcellato giunta seconda sia nella prova a cronometro che in quella in linea. Per quanto accaduto l’azzurra aveva subito commentato sui social: “Di essere felice e soddisfatta dei miei argenti ma meno felice di un’organizzazione pressapochista, che si è dimenticata delle medaglie; le ha consegnate per le foto e le ha ritirate subito dopo per l’altra premiazione. Ma si può? Le spediranno a casa… speriamo”. «Ci hanno raccontato che le medaglie non erano arrivate dall’Uci, in Svizzera, per problemi di spedizione o perché non erano state recapitate in maniera corretta - racconta Francesca - .

Penso che ci siano stati altri problemi perché nell’arco di una settimana tutto poteva essere risolto. Siamo tornati a casa senza medaglie. Non ci hanno detto nulla se ce le faranno recapitare. Ma fino ad ora non è arrivato nulla».

Un’esperienza mai capitata prima

«Il primo giorno delle gare ci avevano avvertiti che le medaglie non erano arrivate e ognuno di noi ha pensato che sarebbero arrivate successivamente e che alla chiusura ce le avrebbero date. C’erano solo due set di medaglie e dopo la premiazione giù dal podio ad attenderci c’erano gli addetti che ce le toglievano immediatamente. Ho guardato uno di loro e gli ho detto ‘e no ora non me la togli perché desidero fare almeno la foto ricordo con la medaglia al collo e mostrare che l’ho veramente vinta’. Da quel momento e probabilmente non solo per il mio intervento ce le hanno lasciate per 10 minuti in più. Il tempo per le foto e poi se le riprendevano».

Un cerimoniale da dimenticare in fretta nella speranza che un giorno le medaglie arrivi davvero a casa.

«E’ stato bruttissimo, ero molto rammaricata. Ogni medaglia racconta una sua storia. Si lavora un anno per cercare di conquistarla, accompagnata da preparazione, impegni, sacrifici, rinunce e speranze. Tante situazioni che sono racchiuse in quel pezzo di metallo e alla fine non c’è stata neanche la possibilità di poterle ammirare. Mi sento un po’ orfana perché non le posso mostrare. Qualcosa di surreale che fa veramente male e dispiace perché non abbiano prestato la giusta e doverosa attenzione».

Ma non potevano esserci altri rimedi?

«Essendoci una simile situazione mi sono chiesta perché chi di dovere non ha provveduto a comprarne delle altre. Non ci hanno dato alcun premio ma solo una lattina di birra analcolica. Ci sembrava di stare in un altro mondo. Credo che questo sia stato il Mondiale più pressapochista ai quali abbia mai partecipato. Eravamo in una località isolata dove si vive in una maniera diversa dalla nostra».

L’azzurra originaria di Poggiana di Riese (Tv) è rientrata a Valeggio sul Minicio (Vr) nella serata di martedì 16 dopo due intense giornate di viaggio caratterizzate da 7 ore di auto, due voli e quindi altre 6 ore in aereo per rientrare a Roma. «Adesso bisognerà pensare che la settimana prossima ci saranno i campionati italiani in Abruzzo ad Avezzano. Solo in questi giorni mi sono dovuta fermare perché non mi sono arrivate la bici e le ruote; mentre i bagagli li ho ricevuti venerdì. Dopo i tricolori mi dedicherò alla promozione del mio libro (“La Rossa Volante” realizzato con Matteo Bursi prefazione di Giovanni Malagò ed edito da Baldini-Castoldi, ndr), continuerò ad andare in bici per mantenermi in forma. Per quest’anno il calendario gare non è concluso ma dovrò rinunciare ad alcune». Quelle vinte in Canada da Francesca, in attesa che giungano a destinazione, sono state la 9. e la 10. medaglia mondiale della spedizione azzurra diretta dal ct De Candido, le ultime tre d’argento. 

Ultimo aggiornamento: 07:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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