Comune di Treviso quasi sul lastrico:
125 euro in meno per ogni abitante

Lunedì 12 Gennaio 2015 di Mattia Zanardo
Manildo davanti a Ca' Sugana
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TREVISO - Soldi ridotti al lumicino, casse ormai svuotate, salti mortali per chiudere i bilanci e mantenere i servizi, investimenti bloccati. Il refrain circola da tempo nei municipi del Trevigiano e dell'intera Italia: colpa dei tagli ai trasferimenti. Il contenimento della spesa - denunciano sindaci e assessori - grava soprattutto sui conti degli enti locali, con una quota sempre minore di risorse "girata" dallo Stato alle sue articolazioni sul territorio.



Ma qual è stata l'effettiva portata della spending review sui conti delle amministrazioni locali? Nella Marca la sforbiciata maggiore ha colpito il capoluogo: Ca’ Sugana deve fare i conti con 125 euro e 9 centesimi in meno per ogni abitante in 4 anni. Il principale centro trevigiano occupa comunque la 788. posizione su 7433 della classifica nazionale complessiva. La giunta Manildo, nello scorso esercizio, ha avuto a disposizione il 48,35% di spettanze in meno del 2010.



Dal più popoloso, al più piccolo Comune della provincia: anche a Portobuffolè, l'amministrazione ha dovuto fronteggiare una ferrea dieta, rinunciando a 110,53 euro pro capite rispetto al 2010. Sul terzo gradino del poco ambito podio dei tagli, Castelfranco, con 103,19 euro, poi a seguire Conegliano (103,5) Asolo (96,03) e Vittorio Veneto (94,19).



Meglio va ad Arcade, dove il risparmio forzato, in un quadriennio, non è andato oltre i 36,91 euro per cittadino. I residenti di Castelcucco, invece, in questi anni sono stati privati di 38,35 euro a testa, quelli di Morgano di 42,05 mentre contrazioni di poco superiori si registrano a Cappella Maggiore (42,54) e Ormelle (43,27).
Ultimo aggiornamento: 16:25

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