Baby spacciatori in monopattino sulla Restera di Treviso. Si accostano alle auto in sosta, vendono la dose e sfrecciano via

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Paolo Calia
Baby spacciatori in monopattino sulla Restera di Treviso (foto Unsplash)

TREVISO - Arrivano, in genere, dopo le 18 quando inizia a fare sera. Si muovono sempre sopra a un monopattino, sfrecciando tra le auto, si infilano in via Lotto approfittando delle zone buie e di un angolo dove una grande siepe crea una zona un po’ nascosta. Qui, ogni volta, c’è qualche auto ferma. 
Il ragazzo in monopattino passa, infila una mano nel finestrino e se ne va
. Funziona così lo scambio di piccole dosi di droga in quella che si sta rivelando, o sta tornando, come la nuova zona dello spaccio: l’Alzaia e le vie limitrofe.

Lo dicono i residenti che, da qualche mese, stanno notando sempre più spesso questi strano passaggi di ragazzi giovani, spesso stranieri, in monopattino e queste auto ferme in attesa. 


LA DENUNCIA
Lo ha segnalato anche Antonella Tocchetto (Pd) nel corso dell’ultimo consiglio comunale: «In via Roma la situazione sta migliorando - ha detto - lo spaccio invece si sta spostando verso altre zone della città, soprattutto la Restera». I nuovi locali aperti in zona stazione stanno funzionando attirando nuovi clienti e allontanando personaggi equivoci, non più a loro agio quando devono fare loschi traffici. E quindi si spostano. L’incrocio tra via Lotto e via Alzaia è adesso uno dei punti preferiti per vendere le dosi: a poca distanza dal centro, ma in un posto sufficientemente defilato. «I residenti - precisa Tocchetto - stanno notando questi traffici. Io stessa li ho segnalati alla polizia locale».


LA PROPOSTA
Ma se per l’esponente del Pd in via Roma di spacciatori ce ne sono sempre meno, per il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Gino Balbinot l’attenzione deve essere tenuta sempre alta e avanza la proposta di dotare anche la polizia locale del taser, la pistola elettrica. Ritorna quindi sulla rissa di domenica pomeriggio nel sottopasso della stazione: «Da troppo tempo, purtroppo, come Fratelli D’Italia stiamo sottolineando le criticità che anche in altre città rendono sempre più improbabile la serenità dei centri urbani e delle periferie di paesi che un tempo venivano considerati tranquilli. Ringraziamo veramente le forze dell’ordine che sempre fanno il possibile. E che, finalmente, con questo governo di centrodestra stanno per essere implementate numericamente nella speranza che un congruo numero di agenti possa dare supporto all’impegno della polizia trevigiana». Per Balbinot ora anche le amministrazioni locali devono dare la propria parte: «Sicuramente questo indubbio obbligo da parte del governo di rafforzare le forze di polizia non può non essere completato anche con impegni economici da parte delle amministrazioni locali implementando i sistemi di sicurezza passivi quali telecamere più performanti, lettori di targhe in entrata e uscita sulle maggiori arterie che portano in città e mirati interventi sull’arredo urbano». E quindi l’idea del taser: «Impossibile non rivolgere un particolare pensiero, qualora le economie comunali lo permetteranno, al taser già utilizzato con successo da polizie nazionali e locali quale importantissimo deterrente. Stiamo raccogliendo sempre più elementi per sostenere l’impegno della nostra amministrazione affinché il decoro e la sicurezza di questa città non possa essere messa in discussione da gruppi di “delinquenti”».

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