Nuovo anno scolastico, a Treviso Giorgi-Fermi e Pio X giocano d'anticipo: in classe già da lunedì

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Nuovo anno scolastico, a Treviso Giorgi-Fermi e Pio X giocano d'anticipo: in classe già da lunedì (foto Pexels)

TREVISO - La prima campanella del nuovo anno scolastico risuonerà ufficialmente il 13 settembre. Ma molti istituti giocano d’anticipo. Il Giorgi-Fermi partirà già lunedì con una due giorni dedicata all’accoglienza degli studenti delle classi prime. Discorso identico per il turistico Mazzotti. Anche il Pio X riprenderà lunedì. Al Planck martedì, sempre con l’accoglienza di chi è in prima. Lo stesso giorno torneranno sui banchi i ragazzi delle medie Stefanini di Treviso. Oggi e domani il Besta aprirà le porte ai ragazzi di prima che dopo le medie devono colmare delle lacune.


LE CATTEDRE
L’auspicio è che almeno per il 13 settembre tutti gli insegnanti possano essere ai loro posti. Compresi i supplenti. La cosa non è scontata. «Nella Marca ci sono state 546 immissioni in ruolo di docenti e ben 2.300 insegnanti precari chiamati per coprire, anche con orari spezzettati, gli oltre 800 posti rimasti vacanti per carenza di docenti nelle graduatorie – evidenziano dalla Cisl Scuola di Treviso e Belluno – non va meglio al personale Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo, ndr), dove sistematicamente viene messo in ruolo appena metà del fabbisogno. A Treviso su 550 posti liberi sono state fatte 168 assunzioni: gli altri 382 posti sono andati a precari».


IL PROBLEMA
«Assistiamo da anni a un progressivo smantellamento della scuola pubblica, accompagnato da una crescente precarizzazione del personale – dice la segretaria generale Lorella Benvegnù – a Treviso e Belluno il 60% dei posti disponibili tra i docenti viene coperto da immissioni in ruolo. Il resto va ai supplenti. La rigidità sulle nomine è esagerata: il risultato è che si deve necessariamente ricorrere ai supplenti perché le graduatorie non sono sufficienti per tutti i posti necessari». La strada resta in salita. «Gli organici non soddisfano neppure necessità basilari, come la garanzia delle pulizie e della sorveglianza – continua – la Cisl chiede da tempo di aumentare il personale con i fondi del Pnrr. Le graduatorie Ata, a differenza di quelle dei docenti, sono piene, ma non vengono date le autorizzazioni alle assunzioni: i governi coltivano il precariato, per risparmiare». Oltre alle 16 scuole guidate da un preside “reggente”, cioè da un dirigente che gestisce già un altro istituto, ci sono difficoltà anche sul fronte Dsga. Sono i direttori dei servizi generali amministrativi. Gli “amministratori delegati” delle scuole. Senza di loro non si può spendere, a partire dai fondi Pnrr. E sono sempre di meno. Nella Marca 44 su 104 scuole sono facenti funzioni. Più 25 posti che sono proprio vacanti. Il sindacato farà il punto domani con la Giornata nazionale Rsu e delegati Cisl Scuola, intitolata “La forza della partecipazione”, organizzata al Cerletti di Conegliano.

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