Schiaffo alla baby atleta della Gymnasium di Villorba, i genitori degli altri allievi difendono la palestra

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Maria Elena Pattaro
Schiaffo alla baby atleta di Villorba, gli altri genitori difendono la palestra

TREVISO - Alzata di scudi da parte dei genitori delle atlete per tutelare il buon nome del Gymnasium. L'associazione di ginnastica artistica con sede a Villorba, come è noto, è finita al centro di un caso giudiziario che vede il suo direttore tecnico, Moira Ferrari rinviata a giudizio per un schiaffo rifilato nel 2017 a una baby atleta di 8 anni che aveva sbagliato un esercizio alla trave. L'allenatrice, tecnico di punta dell'associazione sportiva villorbese nonché faro della ginnastica artistica a livello nazionale, è accusata di abuso dei mezzi di correzione: il processo inizierà a fine ottobre.

In attesa che la giustizia faccia il proprio corso, più di qualche genitore interviene sui social per sottolineare lo spessore e la serietà dell'associazione, spinto dal timore che il clamore mediatico possa avere ripercussioni negative sulla nomea della palestra.

I genitori difendono la palestra Gymnasium

«Sono qui da mamma per difendere la palestra e la società Gymnasium e le persone che si mettono a disposizione in vari modi affinché questa realtà rimanga viva e vada avanti - scrive L. B. in un lungo post Facebook -. Ho la fortuna di stare a contatto con le ragazze, le allenatrici, i genitori che frequentano la palestra e una cosa le contraddistingue tutti: il sorriso delle ragazze, la soddisfazione di dire "Ce l'ho fatta devo lavorare ancora per migliorarmi". I genitori, un gruppo affiatato sempre pronto a darsi una mano e le nostre super allenatrici, ragazze che da ginnaste sono diventate con studio e fatica fantastiche allenatrici». «Insieme ad altre mamme - prosegue la donna - siamo state per mesi a disposizione per accogliere nuove iscritte. Eravamo lì e siamo lì tutti i giorni con passione, amore e cuore. Vediamo ogni giorno come si svolgono le giornate delle ragazze e vediamo la verità. Il Gymnasium, come sento dire spesso è di tutti ma non è per tutti». Una «realtà così bella», secondo la mamma non si farà affossare da quello che l'associazione stessa definisce «un episodio isolato, per quanto deprecabile. Un gesto per il quale il direttore tecnico è già stato punito dalla giustizia sportiva». Nella corposa memoria difensiva che l'indagata ha depositato in Procura per il tramite del suo legale, l'avvocato Luigi Fadalti, l'allenatrice spiega che si era trattato di un gesto istintivo, dettato dalla preoccupazione che la bambina si fosse gravemente infortunata. Ferrari aveva dato uno schiaffo all'atleta dopo averla vista cadere rovinosamente sulla trave dopo un esercizio sbagliato.

Contro la violenza 

Al netto della giustizia penale, che farà il proprio corso, resta l'indignazione per uno spaccato tutt'altro che edificante. «L'immagine dello sport non deve essere questa. Nessun allenatore deve mai alzare le mani sugli atleti, per quanto rigida sia la disciplina. Ce lo impongono i valori stessi dello sport, rimarcati dal codice etico adottato da federazioni e associazioni. Il rispetto viene prima di tutto». Mario Sanson, presidente provinciale del Coni commenta così il caso. «Le associazioni sportive sono considerate delle agenzie educative. Attraverso la pratica sportiva hanno l'obiettivo di trasmettere valori, rispetto in primis, a bambini e ragazzi. Al centro deve sempre esserci l'atleta, non i risultati. A mio avviso non dovrebbero neppure esserci le categorie del pre-agonismo: fino a 11 anni lo sport deve rimanere divertimento, altrimenti si rischia di fare danni».

 

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