Sbaglia l'esercizio, schiaffo alla baby atleta. La società di ginnastica di Villorba adotta un codice etico, l'ex consigliere punta il dito

Mercoledì 4 Gennaio 2023 di Maria Elena Pattaro
Schiaffo alla baby atleta, la società Gymnasium adotta un codice etico ma l'ex consigliere Michele Quaranta punta il dito

VILLORBA (TREVISO) -  «L'immagine dello sport non deve essere questa. Nessun allenatore deve mai alzare le mani sugli atleti, per quanto rigida sia la disciplina. Ce lo impongono i valori stessi dello sport, rimarcati dal codice etico adottato da federazioni e associazioni. Il rispetto viene prima di tutto». Mario Sanson, presidente provinciale del Coni commenta così il caso scoppiato nei giorni scorsi al Gymnasium di Villorba. Moira Ferrari, tecnico di punta dell'associazione sportiva villorbese nonché faro della ginnastica artistica a livello nazionale, è stata rinviata a giudizio con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione per lo schiaffo rifilato a una baby atleta di 8 anni che aveva sbagliato un esercizio alla trave, cadendo rovinosamente sull'attrezzo. Un gesto istintivo, dettato dalla preoccupazione che la bambina si fosse fatta male, secondo l'indagata. E fatto a fin di bene, per farle capire i rischi di una distrazione. Si tratta del primo rinvio a giudizio di una allenatrice da quando la ginnastica ritmica è stata travolta dalle polemiche sui maltrattamento denunciati da alcune atlete.

L'episodio villorbese risale al 18 gennaio 2017. A fine ottobre si aprirà il processo a carico di Ferrari.

L'atleta "punita" con uno schiaffo, lo sgomento

Al netto della giustizia penale, che farà il proprio corso, resta l'indignazione per uno spaccato tutt'altro che edificante. «Le associazioni sportive sono considerate delle agenzie educative - afferma Sanson -. Attraverso la pratica sportiva hanno l'obiettivo di trasmettere valori, rispetto in primis, a bambini e ragazzi. Al centro deve sempre esserci l'atleta, non i risultati. Tanto che a mio avviso non dovrebbero neppure esserci le categorie del pre-agonismo quando parliamo di bambini: fino a 11 anni lo sport deve rimanere divertimento, altrimenti si rischia di fare danni. Alcune di queste sono nozioni di psicologia dello sport che i tecnici acquisiscono durante i corsi di formazione. Se fino a qualche decennio fa le maniere forti erano in una certa misura tollerate, soprattutto in certe discipline, oggi la società si è evoluta: c'è una maggiore sensibilità e attenzione ai metodi educativi. Quindi la mano pesante non trova più nessuna giustificazione. Nemmeno quando si tratta di gesti d'impeto».

Contro episodi simili, la società ha adottato un codice etico

Anche la Gymnasium è dello stesso avviso, pur ridimensionando la portata del fatto. «È un gesto deprecabile per cui l'allenatrice è già stata punita dalla giustizia federale - spiega Michele Quaranta, ex consigliere dell'associazione in carica all'epoca dei fatti -. Dopo l'episodio il Gymnasium si è dotato di un codice etico proprio per evitare altri fatti analoghi. Un regolamento che davamo già per scontato ma che abbiamo poi adottato come atto formale, su richiesta dei genitori dell'atleta. Era uno dei passaggi dell'accordo fatto con la famiglia, insieme alle scuse dell'allenatrice e all'inchiesta della Procura federale. Come società avevamo anche inviato una lettera di richiamo a Ferrari, che non si è mai sottratta alle sue responsabilità: aveva riferito subito l'episodio alla mamma della bambina, scusandosi». L'inchiesta federale era sfociata in una sanzione pecuniaria di 300 euro e, su sollecitazione del Coni, un mese di squalifica dagli allenamenti e dalle gare. Ma i genitori della bambina, che subito dopo il fatto era stata ritirata dalla società e aveva proseguito altrove, avevano deciso di andare avanti, presentando una querela alla magistratura ordinaria. «È un accanimento della famiglia in clima di caccia alle streghe - afferma Quaranta-. Si è trattato di un episodio isolato: l'unico in oltre trent'anni di carriera di Ferrari. Nulla a che vedere con le violenze avvenute in altre palestre d'Italia».
 

Ultimo aggiornamento: 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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