TREVISO - Sono ben 108 le candeline che Lea Pavan spegne domani 25 ottobre. Nata a Sant’Anna di Monigo nel 1915, terza di cinque sorelle, ha sempre vissuto nella borgata insieme a suo marito, Giulio Zanon, venuto a mancare nel 1975. Giulio e Lea hanno avuto due figli, Giuliano e Renzo, che a loro volta gli hanno regalato tanti amati nipotini. Lea ha lavorato per lungo tempo all’asilo Garibaldi, in centro a Treviso, dove è rimasta impressa nel ricordo di molti: «È stata una tra le prime donne lavoratrici. Le piacciono molto i bambini - spiegano i nipoti - Ancora oggi molte famiglie si ricordano di lei perché dava da mangiare all’asilo durante la guerra. Abbiamo incontrato un po’ di tempo fa un signore al supermercato che se la ricordava perché all’asilo gli dava sempre le fette di polenta avanzate e lui le portava a casa e ci sfamava tutta la famiglia. Era il periodo della guerra: gli avanzi dell’asilo aiutavano tutte le famiglie a mantenersi». Lea, donna di grandissima fede, andava a messa ogni domenica mattina, nella chiesa di Sant’Anna, dove aveva il suo posto fisso. «Va pazza per i dolci e ama cantare le canzoni popolari. Quando suo figlio parte ad intonarle lei si aggrega sempre. In tre aggettivi, è una persona solare, tranquilla e sempre sorridente». Lea ha tagliato un traguardo speciale, superando due guerre mondiali e il Covid: «Qual è il segreto per arrivare alla sua età? Forse la spensieratezza. È ancora in spirito: chiaramente gli anni iniziano a farsi sentire, ma sorride e canta sempre». Lea Pavan è per tutti “la zia Lea”
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