Razzismo. Regalò una banana marcia al compagno, finita la squalifica per Ivan Nemer del Benetton Rugby: «Traorè mi ha perdonato»

Sabato 1 Luglio 2023 di Edoardo Gravante
Regalò una banana marcia al compagno finita la squalifica per Ivan Nemer del Benetton Rugby

TREVISO - È terminata la lunga squalifica per Ivan Nemer, che da oggi potrà tornare a disputare una partita ufficiale. Il pilone italo-argentino del Benetton e della Nazionale infatti, ha finito di scontare i 6 mesi di sospensione per il noto “scherzo” finito male, che lo ha visto coinvolto lo scorso dicembre. Nemer, in occasione della cena di Natale dei Leoni, aveva regalato al compagno Cherif Traorè una banana marcia. Un gesto di stampo razzista che aveva costretto la Fir a sospendere Nemer per ben 6 mesi, invitando contestualmente il giocatore a prendere parte a un percorso di formazione e sensibilizzazione su tematiche di integrazione presso una struttura indipendente. «Questo episodio mi ha fatto maturare molto a livello umano - afferma Nemer - Ho imparato che è necessario pensare sempre alle conseguenze prima di fare qualcosa, perché con alcuni gesti o parole, anche senza avere cattive intenzioni, si possono ferire le persone, facendole stare male. Non esisto solo io, devo sempre pensare prima alle persone che mi stanno attorno».


Hai chiarito con Cherif? Vi siete sentiti in questi mesi?
«Devo dire che con Cherif mi sono chiarito subito dopo, ci siamo visti e sentiti. E quindi ho avuto diverse occasioni per chiedergli scusa. Fortunatamente lui le ha accettate, comprendendo il fatto che non volesse essere un gesto cattivo. Non so se ora siamo amici, però sono contento che mi abbia compreso e perdonato dopo il mio brutto gesto».


In cosa consisteva l’esperienza di volontariato fatta tramite la Fir? E com’è andata?
«Sono andato a Oulx e Bussoleno, due paesini a Nord del Piemonte, quasi al confine con la Francia, dove ho incontrato due comunità di ragazzi che sono fuggiti dalla loro terra per cercare asilo politico in Italia. Vedere che vivono in condizioni difficili mi ha fatto molto pensare su quanto sia ingiusta la vita. È incredibile che ragazzi come me, nati in Argentina, abbiano la possibilità di viaggiare o di venire in Italia con un aereo senza nessun problema mentre per un ragazzo nato in Guinea o in Sierra Leone per arrivare in Europa deve viaggiare per giorni, abbandonando la famiglia e rischiando la vita per scappare dalla guerra e per andare alla ricerca di condizioni di vita migliori. Questi giovani mi hanno raccontato le loro esperienze e io ho raccontato loro il perché fossi lì: devo dire che mi hanno compreso, ma soprattutto hanno capito quanto fossi dispiaciuto per quello che avevo fatto. È stata una bellissima esperienza che mi ha fatto molto pensare su quanto sia fortunato e privilegiato a vivere facendo quello che mi piace, mentre tanti ragazzi della mia età non hanno le stesse possibilità solo perché sono nati in un paese diverso».


Com’è stato il tuo rientro in squadra in occasione dell’inizio della preseason e quanto hanno pesato i 6 mesi lontano dal campo?
«Fortunatamente sia Marco (Bortolami) che i miei compagni mi hanno perdonato e mi hanno riaccolto a braccia aperte all’interno del gruppo squadra. In primis mi sono scusato con tutti, spiegando che le mie intenzioni non erano offensive, bensì goliardiche. Non voglio giustificare ciò che ho fatto, però sono molto contento di essere stato perdonato sia dal club che dalla squadra. Devo dire che mi è mancato molto non potermi allenare, ma soprattutto giocare. Credo di non avere particolari problemi per tornare pur non avendo visto il campo da gennaio, sto bene e sono in ottima forma. Inoltre credo che per il mio ruolo la ripresa del ritmo partita e il recupero dallo stop sia abbastanza automatico».


Quali sono i tuoi obbiettivi una volta scontata la squalifica, in vista della prossima stagione?
«Devo dire che il mio primo obbiettivo è il mondiale in Francia di settembre. Io il mondiale lo voglio giocare e farò di tutto per riuscire a riconquistare anche la maglia azzurra. Ma nel caso in cui non dovessi essere selezionato comprenderei assolutamente la scelta, anche perché sono 6 mesi che non gioco. Però posso assicurare che cercherò di recuperare il più in fretta possibile il tempo perso, in modo da essere pronto nel caso venissi chiamato. Per quanto riguarda la prossima stagione con il Benetton ho voglia di fare tanti minuti per recuperare ciò che ho perso da gennaio a questa parte e mi metterò, come sempre, a completa disposizione della squadra per provare a migliorare ancora di più i risultati dello scorso anno. Vogliamo continuare a migliorarci tutti insieme e credo che già dalla prossima stagione avremo le carte in regola per provare a vincere con chiunque. Mi auguro che continuando a lavorare anno dopo anno riusciremo a diventare una presenza stabile nei playoff di Urc, anche per regalare tante altre gioie al pubblico di Monigo»

Ultimo aggiornamento: 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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