Nemer paladino cotro il razzismo dopo il percorso di recupero: «Esperienza che segna»

Venerdì 9 Giugno 2023 di Francesco Maria Cernetti
Ivan Nemer (al centro) con la squadra di rugbisti rifugiati Tre Rose Nere a Casale Monferrato
TREVISO Su quanto successo a Natale in casa Benetton Rugby ormai è già stato scritto e detto abbastanza, con la squalifica di 6 mesi imposta ad Ivan Nemer per uno scherzo tanto innocente quanto di pessimo gusto nei confronti di Cherif Traorè. Tuttavia, prosegue la collaborazione tra Benetton e Federazione Italiana Rugby nella lotta contro il razzismo, con Ivan Nemer in prima fila nel veicolare messaggi di formazione e sensibilizzazione antirazzista insieme a ‘Il Razzismo è una brutta storia’, associazione promossa dal Gruppo Feltrinelli per combattere ogni forma di discriminazione. «Cosa possono fare Nemer e la comunità del rugby per trasformare quanto avvenuto in un’occasione di crescita?», questa la domanda principale che ha portato il pilone di Treviso e della Nazionale ad effettuare tale percorso insieme a Fir e il Razzismo Brutta Storia, percorso in cui analizzare quanto successo e su cui ragionare sul significato di razzismo in Italia nel 2023, il tutto attraverso momenti conoscitivi tra marzo e maggio, oltre ad attività pratiche con realtà dell’associazione impegnate su più aree nel nostro paese. Il primo momento di formazione in marzo a Verona con autori della rivista Antirazine per analizzare le emozioni di chi subisce discriminazione. Poi, un pomeriggio con la squadra di rugby Le Tre Rose Nere a Casale Monferrato, squadra composta da richiedenti asilo provenienti da paesi dell’Africa Subsahariana, per ragionare sull’importanza del ruolo dello sport nella socialità, anche come mezzo di sostegno e supporto nelle difficoltà. Successivamente, tre giorni di lavoro al confine tra Piemonte e Francia nel rifugio solidale di Oulx, un’esperienza che ha aperto spazio a riflessioni sul fenomeno della gestione della migrazione, sui rischi che tante, troppe persone corrono non potendo migrare attraverso canali regolari. A ciò sono seguiti altri quattro incontri a Padova con le associazioni sportive meticce e solidali Polisportiva San Precario e Ads Quadrato Meticcio, un’altra occasione di svago ma soprattutto di riflessione su temi come disuguaglianza e diritto allo sport, prima di chiudere il cerchio con un incontro con una classe dell’Istituto Professionale Industriale Bernardi, frequentato per grande maggioranza da ragazzi non autoctoni, concentrandosi sulla nascita e la manifestazione del razzismo. Il tutto testimoniato con un video su YouTube della Fir, con le voci dei protagonisti. «Ho sbagliato a fare quel regalo a Cherif - le parole di Nemer - ma prendere parte in questo percorso mi ha insegnato che non si è trattato solo del gesto ma della storia che c’è dietro. È stata un’esperienza che mi ha segnato, non ero lì per ripulire la mia immagine ma per aiutare. Ho imparato tanto, e vedere come queste persone lavorano e si impegnano per costruirsi un futuro mi ha segnato, e penso farebbe lo stesso effetto a tante persone chiuse di mentalità». Un’esperienza che ha segnato positivamente e attivamente tutte le parti coinvolte, Nemer, il team della Fir e di Razzismo Brutta Storia. Una semplice ma allo stesso tempo preziosa opportunità di riflessione per tutta la comunità, in questo caso rugbistica, da sempre impegnata nel sociale e legata a valori profondi. 
Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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