Rapina sulle mura di Treviso, duo minaccia e deruba due maggiorenni: una denuncia e un arresto Primo avviso orale per un 17enne scappato ai controlli

Arrestato un 18enne e denunciato un 17enne

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Redazione web
Rapina sulle mura di Treviso

TREVISO - «Siamo armati, dateci tutto.

Fate come vi diciamo o finisce male». In mano avevano due martelli. Facevano sul serio. Rapinatori giovanissimi - uno di 18, l'altro di 17 anni - che giovedì sera, sulle Mura, hanno preso di mira due ragazzi e sono scappati con il bottino. La polizia, allertata dalle vittime, li ha rintracciati poco dopo vicino ai giardini di Sant'Andrea. Il maggiorenne, italiano e residente in provincia di Venezia, è finito in manette. Il suo complice è stato invece denunciato a piede libero. Nessun precedente alle spalle, ma adesso sono accusati di rapina e porto di oggetti atti a offendere. In tasca infatti avevano un martello frangivetro e un martello da muratore: sono gli arnesi con cui hanno minacciato le loro vittime. Con sé avevano anche la refurtiva: due cellulari, un orologio, le cuffiette e una sigaretta elettronica.

AGGREDITI
L'ennesimo episodio di violenza tra giovanissimi è andato in scena giovedì sera, verso le 23. Due 18enni stavano trascorrendo la serata al bastione di San Marco. All'improvviso si sono trovati di fronte altri due ragazzi, con intenzioni tutt'altro che benevole. Il più grande si è mostrato subito aggressivo: «Dateci tutto, siamo armati». Le vittime hanno capito subito che quei due non scherzavano. Perciò non hanno avuto scelta. Hanno consegnato tutto quello che avevano: gli smartphone, un orologio, gli auricolari e persino una sigaretta elettronica. Poi i rapinatori si sono dileguati, veloci come erano comparsi. Probabilmente erano sicuri di farla franca. Invece le vittime, nonostante lo choc, hanno avuto la lucidità di chiedere aiuto ad altri passanti e di chiamare il 113. «Venite, siamo appena stati rapinati» è la richiesta raccolta dalla centrale operativa. Subito vengono inviate sul posto due volanti. I 18enni rapinati forniscono agli agenti una descrizione dettagliata di chi un attimo prima li aveva minacciati e derubati. Avevano memorizzato soprattutto i vestiti che indossavano. Dettagli fondamentali per rintracciare i fuggitivi. Identikit alla mano, gli equipaggi della polizia di Stato hanno setacciato il centro città, seguendo la direzione di fuga indicata dai ragazzi. Il sospetto si è indirizzato subito sulla "zona rossa" del centro, frequentata dai giovani bulli e dalle baby gang. Ed è proprio lì che i due rapinatori si nascondevano, a due passi dai giardinetti di Sant'Andrea, che a quell'ora erano chiusi. Gli agenti, guidati dal dirigente Roberto Scardino, li hanno riconosciuti dall'abbigliamento: quelle due sagome che bazzicavano nel quadrante più problematico del centro corrispondevano proprio alla descrizione fornita dalle vittime. Game over per i giovani malviventi.


ARMI E BOTTINO
Quando i poliziotti li hanno fermati non hanno opposto resistenza. Ma non sono stati neppure particolarmente collaborativi. Non una parola sulle motivazioni del loro gesto. Addosso avevano tutta la refurtiva, restituito subito ai legittimi proprietari. Grande il loro sollievo: la telefonata tempestiva alla polizia ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili e di rientrare in possesso dei loro averi. Non solo: i baby rapinatori in tasca avevano anche le "armi" usate per minacciare le vittime. Portati in questura, i loro destini si sono divisi: il 18enne è stato arrestato e messo a diposizione dell'autorità giudiziaria. Il minorenne invece è stato denunciato a piede libero e riaffidato ai genitori. Cresce la preoccupazione per la violenza tra giovanissimi. In tutte le sue forme: dalle risse-lampo del sabato pomeriggio, alle rapine ai danni di coetanei. L'allerta è massima soprattutto adesso che sono iniziate le Fiere di San Luca.

Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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