Va in pronto soccorso con la famiglia dopo un incidente: frattura diagnosticata dopo tre giorni

Venerdì 12 Maggio 2023 di Laura Bon
Il pronto soccorso di Montebelluna

MONTEBELLUNA - Al pronto soccorso per un incidente: "gesso" solo al terzo giorno. A segnalare un caso a suo avviso anomalo verificatosi a fine aprire al pronto soccorso di Montebelluna è stata una cittadina di origine macedone. Che, documentazioni alla mano, racconta di essersi recata al reparto del San Valentino il giorno dopo aver avuto un incidente in Croazia. «Qui mi erano state effettuate delle radiografie - dice - essendo dolorante sono andata in ospedale con i miei familiari, a loro volta vittime dello stesso incidente.

Mia sorella non è stata neppure visitata perché stava in piedi, pur zoppicando vistosamente. Lo stesso è successo a mio marito e ai miei nipoti di 8 e 12 anni».

I DUBBI
Un trattamento diverso è stato riservato alla famiglia in un altro ospedale. «Il giorno dopo, a Feltre, a mia sorella è stato riconosciuto un colpo di frusta e lombosacrale con una prognosi di sette giorni. Anche mio marito e i miei nipoti sono stati visitati: il ragazzo di 12 anni aveva anche un vistoso bozzo sul viso segnalato dal Pronto soccorso». Ma la signora è ancor più sorpresa per quanto accaduto a lei. «Il primo giorno la prognosi è stata di 15 giorni per policontusioni stradali con invito a presentarmi il giorno dopo. Solo il terzo, però, è stata diagnosticata la frattura con posizionamento di un guanto in resina da rimuovere dopo 30 giorni».

IL PRIMARIO
Il primario del Pronto soccorso dottor Diamanti, però, non ravvisa alcuna grave irregolarità nell'accaduto. «Per quanto riguarda le persone che non sarebbero state visitate - dice - non posso assolutamente pensare che le cose si siano svolte in questi termini. Il triagista, che è un operatore qualificato, potrebbe al massimo aver detto a queste persone di tornare il giorno dopo. Ma nessuno in Pronto soccorso viene mandato via». Per quanto riguarda invece la questione relativa a raggi e frattura, la spiegazione è diversa. «Tutti gli ospedali che non sono hub - dice il primario - dalle 20 in poi non hanno il medico radiologo in servizio e le radiografie vengono guardate da medico di pronto soccorso, che rinvia al giorno dopo l'esame più accurato. Il problema è stato che la signora in questione, invece di presentarsi il mattino, è arrivata alle 17.30. La sala gessi finiva il turno e ciò ha determinato il ritardo e lo slittamento al giorno successivo. Fra l'altro, la frattura non era così evidente, tanto che non le è stato posto un vero e proprio gesso ma un guanto in resina. Se fosse arrivata il mattino dopo le cose sarebbero andate diversamente». 

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