Picchia la figlia 15enne con il cavo elettrico: a processo il papà con il vizio di bere

Sabato 4 Novembre 2023 di V.Lip
maltrattamento sui minori (foto di archivio)

GIAVERAMaltrattamenti del papà, con il vizio del bere, nei confronti della figlia. Che, tra le altre cose, la picchiava frustandole le gambe con il cavo elettrico di una piastra. Comportamenti vessatori iniziati quando lei aveva solo 15 anni. Continuati, negli anni, finchè è diventata maggiorenne e si è ribellata. Denunciando nel febbraio scorso il genitore, oggi 41enne. L'uomo, già raggiunto dall'obbligo di mantenere una distanza di 500 metri dall'abitazione familiare, è finito a processo immediato, difeso dall'avvocato Andrea Zambon.
Il papà di Anna (nome di fantasia per tutelare la ragazzina) convive attualmente con una nuova compagna, dalla quale ha avuto un figlio.

Ma con la sua prima figlia ha sempre usato modi brutali non soltanto verbali, ma anche fisici. Soprattutto quando era in preda all'alcol. Dal 2019, infatti, in più di un'occasione la offendeva usando una terminologia che non è solo deprecabile, ma che la sminuisce agli occhi estranei. La definisce una poco di buono, ma anche una mongoloide. E poi la minaccia se non gli va a comperare da bere e la invita ad uccidersi.

I MESI PASSANO
I mesi passano ma il comportamento del genitore non cambia. Anzi, se possibile, diventa più aggressivo. In un'occasione, nell'agosto del 2021, la prendeva a calci e pugni e la afferrava per i capelli. Poi, durante la notte, in preda ad un raptus, mentre la ragazzina dormiva, usando il cavo elettrico della piastra si era messo a picchiarla sulle gambe. Da qui in poi gli atti di violenza non si contano più. Una volta la prende a sberle in pieno viso tanto da farla sanguinare il naso, un'altra volta la afferrava per i capelli sbattendole la testa contro la porta per punirla perchè la figlia aveva cercato una via di fuga uscendo dalla finestra della camera da letto. In quel caso, dopo averla rincorsa, la bloccava fisicamente. Il padre non voleva lasciarla uscire perchè la figlia, nel frattempo, era rimasta incinta appena diventata maggiorenne.

LE LESIONI
Il padre deve rispondere anche dell'accusa di lesioni personali in quanto, quando l'aveva sbattuta con violenza contro la porta della camera, la giovane era andata al pronto soccorso facendosi refertare le contusioni e un trauma cranico, giudicati guaribili in 18 giorni.
Ieri, nel corso del processo è stata sentita la zia materna che ha riferito del buon rapporto che intercorreva tra lei e la nipote finchè ha frequentato le medie. «Ma mio figlio lo vedevo poco e quindi non so come si comportasse con la mia nipote» ha riferito. L'udienza è stata aggiornata all'1 dicembre.
 

Ultimo aggiornamento: 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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