Omicidio a Treviso: accoltellato e ucciso nella rissa fra bande. Due arresti. Svelato il movente: un debito da 500 euro Video Foto

Uomo 45enne ucciso davanti al bar cinese Musa, in via IV Novembre durante una resa dei conti. Poco distante sono in corso le Fiere di San Luca, dove il 7 novembre si era scatenata un'altra zuffa, finita con un giovane ferito

Giovedì 13 Ottobre 2022 di Redazione Web
Treviso. Omicidio in zona Fiera: uomo accoltellato durante una rissa. La vittima, a sinistra, e uno degli arrestati, a destra
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TREVISO - Omicidio nella zona Fiera a Treviso. Una rissa è scattata nella serata di mercoledì 12 ottobre fra due bande di kosovari. La lite è poi degenerata e un uomo è stato accoltellato e ucciso. La vittima si chiamava Ragip Kolgeci, 52 anni e di origini kosovare. Sei le persone ferite che si sono rivolte agli ospedali della Marca per ricevere cure. La zona dove è avvenuto il fatto è quella vicino al luna park, ossia le Fiere di San Luca, che si stanno svolgendo proprio in questo periodo. Nella mattina del 13 ottobre sono stati arrestati due kosovari, uno, in particolare, è un 32enne già noto alle forze dell'ordine. L'aggressione è maturata nell'ambito della comunità straniera, i protagonisti lavorano tutti nell'ambito dell'edilizia, il movente sarebbe legato a un debito di meno di mille euro maturato dal figlio del deceduto.

Delitto a Fiera, l'agguato. Cosa è successo

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un furgone e alcune auto sono arrivate in via IV Novembre e hanno scaricato un buon numero di persone. Altre sarebbero arrivate a piedi. Fino a raggiungere il numero di ventina di soggetti, tutti stranieri. La banda è scesa dal furgone brandendo mazze e è andata dritta verso la vittima e i suoi familiari. L'uomo è stato aggredito ed è morto accoltellato, dopo essere stato raggiunto da calci pugni e bastonate. Sul posto sono state trovate alcune mazze insanguinate e il fodero di un coltello da sub. Qualche testimone avrebbe avvistato anche una pistola anche se di colpi non ne sono partiti. Altri attrezzi atti ad offendere sono stati abbandonati invece sul retro di un furgone da lavoro. Il terribile fatto è avvenuto proprio di fronte a un bar cinese con videolottery, il Musa. La titolare, appena ha sentito le grida, ha chiuso le porte, ma parrebbe che un giovane fra quelli coinvolti sia riuscito a rifugiarsi all'interno del locale. 

Arrestati due uomini

Due gli arresti la mattina del 13 ottobre, a poche ore dal delitto. Si tratta di Afrim Manxhuka, classe 1970, e Valmir Gashi, 32enne. Quest'ultimo è indagato per favoreggiamento in un caso di omicidio stradale, avvenuto l'8 maggio del 2021, nel quale rimase ucciso Luciano Paro. Un arrestato è piantonato in ospedale a Oderzo, l'altro è stato trovato in casa a Treviso dopo il delitto. Son stati sequestrati spranghe, coltelli e altri oggetti. Parte dell'azione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza. La vittima riporta ferite mortali alla testa e alla gamba, sarà l'autopsia a chiarire. Pare che il colpo mortale sia stato proprio quello alla nuca dell'uomo. 

Il movente del delitto

L'agguato in venti, le botte e la coltellata sarebbero tutte il frutto di un credito di 500 euro del figlio della vittima, questo il movente dell'omicidio che ha creato sgomento in città.

Da un lato al vittima e i suoi familiari, che avanzavano circa 500 euro dai due aggressori. La vittima ha tentato di difendere il figlio. Le due fazioni si erano dati appuntamento nella sera del 12 ottobre, le due bande si sono presentate armate e la rissa è scattata immediatamente, poi il tragico epilogo e il fuggi fuggi.

 

I feriti in fuga verso la Restera, la scia di sangue

Ci sarebbero almeno due i feriti gravemente e altri in modo più lieve. Due di loro, sarebbero scappati in direzione Restera, dove un lungo camminamento costeggia il fiiume Sile e, fra le abitazioni, insistono alcune zone verdi. I due, fuggendo, hanno lasciato una lunga scia di sangue che va dalla via IV Novembre, all'altezza del distributore della Q8, fino all'ingresso della zona Restera. Sono in tutto sei le persone ferite nella rissa, di cui le strutture sanitarie si sono prese cura. Di queste, quattro hanno fatto ricorso ai sanitari del capoluogo e altre due si sono invece rivolte al pronto soccorso di Oderzo (Treviso). Per tutti la prognosi di guarigione è compresa tra i 15 ed i 30 giorni e cinque sono già stati dimessi. Si tratta di cittadini di nazionalità kosovara e macedone

Cosa raccontano i testimoni

Alcuni testimoni hanno raccontato di aver scorto due uomini piuttosto giovani alti, magri, completamente vestiti di nero, scavalcare una siepe e dirigersi verso la Restera. Potrebbero essere i due feriti che sono stati visti allontanarsi dall'area del delitto. Altri residenti della zona raccontano di aver visto un giovane accasciato a terra vicino alla fermata del bus, dietro ad alcuni cespugli. Il ragazzo perdeva sangue ed era in evidente stato di sofferenza, riferiscono.Tanto che alcune macchie di sangue sono visibili anche sull'asfalto. Il ragazzo si sarebbe poi dileguato facendo perdere le proprie tracce alla vista delle volanti. Anche lui raggiungendo la zona dell'Alzaia lungo la Restera. 

Il mistero della Chrysler nera

Alcuni testimoni, poi, hanno notato un'auto nera, una Chrysler, sul luogo della rissa e dell'omicidio. La stessa auto è stata poi vista seguire i due giovani feriti che sono scappati verso la Restera. 

Le telecamere di videosorveglianza

Al vaglio degli inquirenti anche i sistemi di videosorveglianza del bar e del condominio sotto il quale è avvenuta la rissa e l'omicidio. Il sistema di videosorveglianza del bar arriva fino alla siepe e quindi si ferma poco prima dell'area del delitto ma potrebbe comunque aver ripreso il passaggio dell'orda di ragazzi, o la loro fuga. Anche il condominio potrebbe aver ripreso dei momenti utili a ricostruire con esattezza l'accaduto. 

Il sindaco: «Una violenza che non appartiene alla città» 

Arrivato in tarda serata sul luogo dell'omicidio anche il sindaco Mario Conte che voglia di parlare ne aveva davvero poca. Guardava attonito la scena. «Quello che è successo è un episodio grave e preoccupante - ha affermato poi -. Chiederò un vertice con Prefetto e Questore oltre a controlli a tappeto nelle zone più problematiche. Ma questa violenza non appartiene alla nostra città, non è nel nostro Dna».

La precedente rissa, proprio alle Fiere e nel giorno di apertura

Nella prima sera delle Fiere di San Luca, non lontano quindi dalla zona dell'omicidio di stasera, il 7 ottobre scorso, un ragazzo di 18 anni è stato picchiato dal branco e ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. L'episodio è avvenuto verso le 21.30, il giovane è stato preso a pugni dietro alla giostra del Tagadà. Il giovane è stato soccorso e curato.

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Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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