«Chissà quanto lo devo pagare», Fabrizio di 55 anni è "troppo qualificato per essere assunto" Il caffè con Il Gazzettino - Video

Giovedì 23 Marzo 2023 di Lucia Russo
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di Lucia Russo

Troppo qualificato per essere assunto. Sembra un paradosso ma queste sono le parole che Fabrizio Mazzeo, 55enne residente a Montebelluna, si è sentito ripetere più volte anche da titolari di bar e ristoranti che si dicevano disperati e pronti ad assumere a qualsiasi prezzo. Lo abbiamo incontrato nella pasticceria Francia, nel cuore di Treviso, e qui, davanti a un caffè, ci ha raccontato la sua storia. «Il 90% mi ha chiuso la porta in faccia - spiega - C'è chi non mi ha nemmeno mai risposto e chi invece ha ricevuto il mio curriculum, mi ha chiamato per un colloquio e poi non mi ha più fatto sapere niente nonostante i messaggi dove mi rimbalzavano l'appuntamento di qualche giorno.

Poi tutti sparivano nel nulla».

Over 50 troppo qualificato per essere assunto

Fabrizio ha iniziato la sua carriera tra bar e ristoranti quando era appena maggiorenne e da lì, di strada ne ha fatta. Il primo impiego nel suo paese natale, Bologna, poi il trasferimento a Milano per amore e il lavoro in un locale proprio davanti alla Scala dove ha lanciato "l'aperitivo alla milanese", poi stagioni a Cortina e in altri posti d'Italia tra mare e montagna. Ma anche un percorso all'estero, a Pasadina dove ha tenuto un corso di formazione sull'aperitivo italiano a Pasadina, a Las Vegas dove ha esportato il concetto di cocktail sorseggiato accompagnato da un buffet fino all'apertura di un locale nel sud di Londra. Ed ora il solo desiderio di lavorare vicino a casa. «Quando mi chiamano per dei colloqui e mi dicono che sono troppo qualificato, hanno paura che io possa andare nei loro locali ad insegnargli le cose ma non è così - spiega - Se mi viene chiesto un consiglio lo do volentieri altrimenti no. E poi pensano "Chissà quanto chiede" ma mai nessuno mi ha chiesto quanto vorrei». 

Offerte di lavoro rifiutate

Fabrizio è passato anche dall'altra parte vestendo i panni del manager ristorativo in un villaggio turistico nelle Marche. E anche qui ha riscontrato delle difficoltà. Quelle di chi deve assumere del personale ma non ne trova, non per qualifica o impegno, ma per mancanza di voglia. «Offrivo 1.600 euro al mese con vitto e alloggio per 40 ore settimanali, tutto in regola con un contratto stagionale e anche un welfare a fine contratto con buoni carburante o spesa - spiega - Mi chiamavano, fissavamo il colloquio e il 50% non si presentava. Gli altri invece venivano a lavorare ma ad un certo punto inventavano scuse per non venire o per saltare dei giorni. Dicevano che erano malati e poi li vedevo andare in giro a ballare con tanto di condivisioni di video sui social. Mi sono sentito preso in giro, è anche una questione di rispetto». Ora ha stretto un accordo per aprire un locale a Venegazzù. «Sono contento di questa opportunità», conclude Fabrizio. 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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