Leggo con molta attenzione i vari articoli sul lavoro rifiutato, ove si lamenta mancanza di personale. Ahimè, in Italia manca la sincerità e abbonda lo schiavismo. Esatto! Lo schiavismo.
Le aziende, non tutte, va detto, ma una parte di sicuro, assume e tratta il personale come manovalanza di irrilevante importanza. Paghe da fame, orari discuttibilissimi, straordinari, assenza di giorni liberi, spesso in nero.
Si lamentano che i giovani scappano all'estero, ebbene, a mio avviso i ragazzi fanno bene ad andare a lavorare altrove, in posti dove imparano una o più lingue, nei quali vanno avanti per meritocrazia, assicurati, pagati il giusto, con i giorni "off" assicurati.
Sulla questione lavoro, o lavoro rifiutato, i settori del turismo, della ristorazione dell'alberghiero e anche tanti altri, ora ricevono il conto di atteggiamenti schiavizzanti utilizzati in passato
Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare, e ci sono anche tanti over 50 che vorrebbero trovare un impiego, la differenza sta nel fatto che questi lavoratori potenziali non hanno più intenzione di farsi sfruttare, fisicamente, psicologicamente e materialmente. Finalmente tantissimi hanno compreso e molti altri seguiranno. Qualcuno dovrà cambiare atteggiamento o chiudere baracca e burattini.
T.
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