CASIER (TREVISO) - Controlli rafforzati, indagini serrate e solidarietà ai bersagli presi di mira. Questi gli strumenti messi in campo per arginare una protesta di stampo anti-vaccinista che negli ultimi giorni in Veneto è sfociata nell'ennesimo raid vandalico contro un centro tamponi e in pesanti minacce al governatore Luca Zaia. «Siamo nel mirino», afferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana, riferendosi al vandalismo di sabato notte al centro tamponi di Dosson di Casier, struttura riservata allo screening scolastico. I vandali hanno tentato di scassinare il container dell'accettazione e ne hanno rotto una finestra, hanno rimosso diversi cartelli segnaletici per poi rubare un estintore dalla vicina tensostruttura e lanciare alcune transenne nel fosso. Un gesto che ha tutta l'aria di un tentativo di sabotaggio. Nella Marca è il quarto episodio in un mese. A inizio dicembre erano stati vandalizzati i bagni del centro vaccinale dell'ex Maber di Villorba.
CONTROLLI E INDAGINI
Motivo per cui le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli nel centri vaccinali e nei punti tamponi per scongiurare altri episodi. I recenti attacchi non si esclude possano essere riconducibili a una stessa azione di protesta. Gli inquirenti indagano soprattutto sul mondo No vax, pur in assenza di rivendicazioni. Al setaccio non soltanto le telecamere di sorveglianza ma anche chat, pagine e gruppi social di stampo anti-vaccinista, a maggior ragione con la nuova stretta sulle misure anti Covid. Il denominatore comune ai quattro attacchi è il fatto di essere stati messi in atto in punti sprovvisti di telecamere. In tre casi, al vaglio dei carabinieri, si tratta di atti vandalici. Chi li ha compiuti puntava probabilmente a sabotare l'attività delle strutture. L'abbandono della bombola, su cui indaga la Digos, è stato inquadrato invece come atto intimidatorio tanto che la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per minacce.
MINACCE E SOLIDARIETÀ
A proposito di minacce: anche il governatore Luca Zaia è tornato nel mirino. «Zaia mafia della morte» è la scritta trovata domenica mattina a Venezia, vicino agli uffici dell'Ulss 3 Serenissima. Un attacco «vergognoso e inammissibile» secondo Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto e Mario Conte, sindaco di Treviso nonché presidente regionale di Anci, che esprimono solidarietà al governatore e condannano i vandalismi. «Sono certo che in Veneto le istituzioni non arretreranno - conclude Conte - ma continueranno a fare squadra per il bene della comunità».