Raid no-vax al centro vaccinale: «Così hanno distrutto i bagni, ora lo blindiamo»

Lunedì 6 Dicembre 2021 di Mauro Favaro
Centro vaccinale di Treviso
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TREVISO - Prima hanno rotto rubinetti e lavandini, divelto alcune tubazioni e mandato in frantumi i paralumi.

Poi hanno staccato i doccini di tre bagni. Mentre quello del quarto è stato aperto e posizionato in modo che allagasse il controsoffitto. Che dopo un po' è crollato, con i pannelli andati in mille pezzi. E infine hanno sparso escrementi in tutta la stanza: un segno di massimo disprezzo. Si arricchisce di dettagli l'incursione no-vax nel centro vaccinale dell'ex Maber di Villorba, il più grande del trevigiano.

MATRICE CERTA

L'Usl della Marca non ha alcun dubbio sulla matrice anti-vaccinista. Il raid è avvenuto mercoledì, tra le 18 e le 19. A quanto si apprende, un gruppo di no-vax è entrato nel polo di Villorba confondendosi con le persone in fila per sottoporsi al vaccino contro il coronavirus. Una volta dentro, però, approfittando di un momento di calma, hanno puntato verso i bagni, l'unico spazio appartato, fuori dal raggio d'azione delle telecamere. E li hanno devastati. Da lì, poi, è stato sufficiente percorrere pochi metri per guadagnare l'uscita. L'idea di entrare in azione di giorno non sembra un caso: nelle ore notturne, infatti, il centro vaccinale dell'ex Maber è sottoposto a vigilanza armata per proteggere le scorte di vaccini conservate nei frigoriferi. Data l'impossibilità di recuperare delle immagini, ora l'Usl sta valutando l'opportunità di procedere con una denuncia contro ignoti. Più probabile che venga scelta la via dell'esposto. «Invieremo una relazione sia ai carabinieri che alla Prefettura spiegando tutto quello che è successo, in modo dettagliato -fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria- tra le persone che hanno scoperto i bagni devastati ci sono anche il caposala di turno in quel momento all'ex Maber e il nostro ingegnere. Adesso è stato tutto risistemato. Ma aumenteremo il livello di sorveglianza per evitare altri episodi simili».

NUOVA TELECAMERA

Il primo passo sarà quello di installare una telecamera di videosorveglianza rivolta proprio verso l'ingresso dei bagni. Nelle scorse ora era circolata la voce il controsoffitto fosse crollato per una infiltrazione casuale sulla copertura dello stabile. Ma questa versione è smentita dai fatti. «Non c'è stata nessuna infiltrazione. Al contrario, il controsoffitto è crollato proprio perché qualcuno ha voluto allargarlo -spazza il campo Benazzi- evidentemente chi ha messo in giro questa voce non sa nulla di quello che è successo. Grazie all'intervento dei nostri collaboratori abbiamo riparato i danni nel più breve tempo possibile: rimane da sistemare solo un pezzo del controsoffitto, per il quale sono necessari tempi più lunghi». Nella seconda metà della scorsa settimana i bagni sono rimasti fuori uso. I cittadini che ne avevano bisogno hanno dovuto organizzarsi in altro modo. Fortunatamente l'attività del centro vaccinale non è mai stata interrotta. Ma è il messaggio di disprezzo ciò che fa davvero male, in primis pensando a tutti gli operatori della sanità che da quasi due anni stanno lottando senza sosta contro l'epidemia da coronavirus. Dopo le scritte no-vax davanti alle scuole elementari di Paese e sul muro dello stadio di rugby di Monigo, stavolta si è colpito direttamente un centro vaccinale. È stato scelto il locale più in disparte, dove si rischiava di meno. Ma la sostanza non cambia. Sulla questione ieri è intervenuto anche il prefetto. «Nel caso venga confermato il vandalismo, spero che sia un episodio che nulla ha a che fare con i no-vax -dice Maria Rosaria Laganà, cercando di allontanare lo spettro di un raid studiato a tavolino- Per quanto riguarda i controlli, i centri vaccinali sono sempre stati punti sensibili, sono sempre stati monitorati e continueranno a esserlo». Insomma, ci si muove con prudenza. A breve, comunque, la Prefettura riceverà la relazione sull'atto vandalico all'ex Maber messa a punto direttamente dall'Usl.

IL BOLLETTINO

Sul fronte dell'epidemia, intanto non si può abbassare la guardia. Ieri nella Marca sono stati confermati altri 490 nuovi contagi. Ad oggi sono in tutto 6.755 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione da coronavirus. Tra questi, 184 sono ricoverati negli ospedali della provincia. Compresi 14 pazienti Covid positivi che stanno lottando tra la vita e la morte nelle Terapie intensive.
 

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