Treviso. Musica trevigiana in lutto, è morto Tiziano Melchiori, colonna dei «Manodopera»

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Paolo Calia
Tiziano Melchiori, colonna dei «Manodopera»

TREVISO - Da qualche anno, come dicono i suoi amici, si era “ritirato dal mondo”. Malato da tempo, viveva nella sua Crespano del Grappa dove, alla vigilia di Natale, è morto lasciando un grande vuoto nel panorama artistico e musicale della Marca. Se n’è andato così Tiziano Melchiori, percussionista, una delle colonne dei Manodopera, complesso di musica folk-rock che ha scritto tante pagine nella cultura trevigiana. Tiziano è stato un personaggio particolare, assolutamente fuori da ogni schema. Per dirne una: ancora oggi in pochi sanno esattamente quanti anni avesse. Era sulla settantina ma, come per altri aspetti della sua vita, ha sempre lasciato una certa incertezza. Negli anni Settanta è stato un hippy, ha girato il mondo con una passione per il medio oriente. Era in Iran quando scoppiò la rivolta degli ayhatollah, poi ha viaggiato in Afghanistan tornandone sempre più ricco culturalmente. Amava vestire all’orientale, aveva capelli e barba bianchi e lunghi.

Sul palco era sempre il più riconoscibile, stravagante, estremamente talentuoso con i suoi ritmi etnici. Non a caso Gianluca Nuti gli chiese subito di entrare a far parte dei Manodopera. Melchiori è stato uno dei cinque componenti del gruppo assieme allo stesso Nuti (cantante), Fabio Mion (fisarmonica), Stefano Andreatta (al basso) e Mauro Gatto (batteria).

Il ricordo

Con i Manodopera di Nuti ha inciso tre dischi e partecipato a innumerevoli eventi e Festival di rilievo in provincia e in tutta Italia. «In versione acustica e con me - ricorda Alberto Cantone, cantautore di grande qualità che ha spesso collaborato con Melchiori - abbiamo fondato la “compagnia allegro-variabile Cantastoria” con moltissimi eventi e con due partecipazioni al festival del Cinema “der Neue Heimatfilm” di Freistadt, in Alta Austria. Suonava anche con formazioni di etno-jazz e altre formazioni strumentali da lui fondate, come “La Rana di Legno” e innumerevoli altre. Per tutti era il Tizi, Mr. Top, “il Topo”, al secolo Tiziano Melchiori, un grandissimo ed estroso musicista e artista sul palco e nella vita». Andreatta, il bassista del gruppo, lo ricorda così nei suoi social: «Vieni e verrai celebrato perché, nonostante rientrassi anagraficamente ormai nella categoria degli anziani, sei sempre stato di età indefinibile, non classificabile e quindi, per pigre esigenze di semplificazione, giovane. Non voglio però celebrare qui la tua eterna gioventù, ma la tua sensibilità. Mi ha colpito una tua dote: sapere ascoltare, ed ascoltare anche quello che non riuscivo a dire».

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