Lo aspettano per il pranzo di Natale, lo trovano morto nel suo letto: addio all'ex gelatiere Marcon

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Loris Del Frate
Alberto Marcon

PORDENONE - Il suo grande cuore non ha retto e la notte di Natale ha cessato di battere. Quasi certamente un infarto nel sonno di quelli che non lasciano scampo. Lo hanno trovato i familiari, ancora a letto, il giorno di Natale. "Sembrava che stesse dormendo" - ha detto Lucio, il più vecchio dei fratelli. Invece Alberto Marcon, 65 anni, residente a Vallenoncello, era già morto da diverse ore. Lo aveva stroncato un malore fatale senza neppure dagli la possibilità di chiedere aiuto.

Viveva da solo Alberto, non si era mai sposato, e nessuno saprà mai se in quella notte ha cercato aiuto.

LA FAMIGLIA
Ultimo di quattro fratelli tutti legati a doppia mandata al mondo del gelato. La famiglia Marcon, infatti, a Pordenone e non solo è senza dubbio conosciuta per le gelaterie che ha gestito. Il fratello più vecchio, Lucio, 81 anni, titolare di una delle più famose gelaterie di Pordenone, l'Artigiana dove è passata a gustare le varie specialità tutta la provincia, aveva insegnato il mestiere ai fratelli, Adalgisa, 78 anni, Bruno, 75 e Mario che da una ventina d'anni è costretto su una sedia a rotelle a causa di un ictus. Ma il fratello più piccolo, Alberto, si era dimostrato subito il più bravo. Per diversi anni ha lavorato all'Artigiana, imparando tutti i trucchi del mestiere e ancora molto giovane ha rotto gli indugi ed ha voluto fondare una propria attività. Era nata la "Gelateria Oberdan" che ci mise poco ad entrare nel cuore dei pordenonesi anche perchè Alberto e i suoi collaboratori erano instancabili: tra i primi ad aprire e ultimi nel loro genere a chiudere i battenti la sera. Se volevi mangiare un gelato a tarda ora a Pordenone dovevi per forza andare all'Oberdan dove Alberto, sempre gentile e affabile, ti serviva raccontando le ultime novità della giornata.

I LAVORI
Dopo parecchi anni di lavoro, però, aveva deciso di cambiare mestiere, pur restando nel campo, anche perchè si stavano facendo aventi i primi problemini di salute. Nulla di grave, ma oltre al fatto che il periodo del gelato in tutte le stagioni e a tutte le ore iniziava a tramontare, è bastato ad Alberto per cambiare la vita. E così per una quindicina d'anni ha fatto il direttore, ma anche il consigliere e il preparatore dei menù in alcuni tra i più prestigiosi ristoranti di Pordenone e provincia, chiudendo la sua attività alla Torre di Villanova. Troppo giovane per andare in pensione, ma ancora con la voglia di lavorare, si era reinventato rappresentante di gelati con una ditta di Cordenons. «Un lavoro che gli piaceva - racconta ancora il fratello Lucio - anche perchè gli avevano dato da coprire un'area di territorio che conosceva molto bene».

L'ATTESA
Il giorno di Natale Alberto Marcon era atteso a pranzo a casa del fratello Lucio, dove si sarebbe ritrovata l'intera famiglia. «Ci aspettavamo una sua chiamata come sempre - racconta Lucio - lo faceva ogni anno chiedendo per che ora doveva arrivare. Non lo abbiamo sentito e così abbiamo chiamato noi più volte, ma senza risposta. Ci siamo preoccupati e così mio figlio è andato a Vallenoncello a casa sua per vedere come mai non rispondeva. Ha suonato il campanello, ma ancora nulla. Allora ha chiamato i vigili del fuoco che hanno aperto la porta d'ingresso. Alberto era ancora a letto. Sembrava che dormisse». Invece il cuore aveva smesso di battere. Per sempre.
 

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