E' morto monsignor Luigi Bettazzi, ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II

Domenica 16 Luglio 2023
Monsignor Luigi Bettazzi

TREVISOSi è spento a Ivrea il vescovo emerito Luigi Bettazzi, ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II.

Nato a Treviso il 26 novembre 1923, nella città della Marca, dove lavorava il papà, trascorse la sua infanzia. A Treviso mantenne molti legami di amicizia.

«Con monsignor Luigi Bettazzi - ha dichiarato il vescovo Michele Tomasi - la Chiesa in Italia perde un suo testimone credibile, sincero ed appassionato», così il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, esprime questa mattina 16 luglio il cordoglio per la morte di mons. Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente di “Pax Christi”.

IL RICORDO

«Nato a Treviso, era sempre legato alla sua terra, nella cura di legami ed amicizie – continua il vescovo Tomasi -. Giunto quasi a 100 anni di vita e a ridosso del sessantesimo anniversario di ordinazione episcopale, la sua ormai immancabile pubblicazione, di cui faceva generoso dono, era per me sempre occasione di approfondimento e di riflessione sulla vita della Chiesa e del mondo, nelle loro reciproche relazioni, tanto di collaborazione quanto di sfida, nella costante ricerca del bene di tutti e di ciascuno. Ultimo testimone italiano del Concilio Vaticano II, ci trasmette come lascito il suo coraggioso e costante impegno per le ragioni della giustizia e della pace, compito che non può essere lasciato cadere, soprattutto in questo nostro tempo di ritorno generalizzato a logiche di confronto violento, di chiusura e di mancanza di dialogo. Preghiamo per lui, perché sia accolto dal Dio della vita e della pace, e ringraziamo il Signore per il dono del suo lungo e fecondo ministero episcopale».

Mons. Bettazzi tornava volentieri a Treviso, invitato a intervenire ad incontri, a presiedere celebrazioni, come la festa di san Liberale nel 2016. L’ultima volta è tornato nell’agosto del 2016, per le esequie dell’amico don Fernando Pavanello.

Bettazzi si era laureato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e poi in Filosofia all'Università degli Studi Alma Mater di Bologna. Proprio nell'arcidiocesi felsinea era stato vescovo ausiliare del cardinale Giacomo Lercaro, al cui fianco aveva preso parte al Concilio Vaticano II - di cui Lercaro era stato tra i protagonisti - partecipando alle sessioni finali dell'assemblea nel lontano 1963. Il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio, scese con una quarantina di padri conciliari - principalmente latinoamericani - nelle Catacombe di Domitilla a Roma per celebrare una Eucaristia chiedendo fedeltà allo Spirito di Gesù. Al termine, tutti i vescovi firmarono il famoso Patto con cui esortavano i «fratelli nell'Episcopato» a portare avanti una «vita di povertà», una Chiesa «serva e povera», come suggerito da Giovanni XXIII. Dal 1966 al 1999 Bettazzi ha poi guidato la Diocesi di Ivrea; nel 1968 è stato nominato presidente nazionale, poi nel 1978 internazionale, di Pax Christi, movimento cattolico fortemente impegnato sul tema della Giustizia e della Pace. La pace, quella di cui Bettazzi si fece profeta e portavoce con continui appelli, con l'invito fermo all'obiezione fiscale alle spese militari, con il sostegno all«'Educazione alla pace» per il quale fu insignito nell'85 del Premio internazionale Unesco, con l'adesione ai movimenti pacifisti, con la marcia a Sarajevo nel 1992, nel pieno della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina, fianco a fianco con un don Tonino Bello messo duramente alla prova dalla malattia, al quale padre Luigi restò vicino fino alla morte, l'ultimo a tenere la mano del vescovo di Molfetta.

IL CORDOGLIO

«Sento di dare voce a tutto il Veneto nell'esprimere il cordoglio per la scomparsa di monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea quasi centenario, un vero testimone e protagonista dell'ultimo secolo. Originario di Treviso, città dove fino a che l'età lo ha consentito amava tornare». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il cordoglio per la scomparsa dell'ultimo protagonista del Conciclio Vaticano II. Zaia ricorda che il padre del prelato, Raffaello, era stato a lungo al servizio della comunità trevigiana, «ricoprendo anche gli incarichi di sindaco e presidente dell'Ospedale». Zaia sottolinea il riconoscimento a livello internazionale della figura di mons. Bettazzi «per l'impegno pastorale prima a Bologna e a Ivrea, e per il suo lavoro assiduo a favore della Pace, grazie al quale ha saputo dare un'impronta e lasciare un segno, diventando un esempio nel dialogo tra le varie componenti sociali». «Ultimo italiano ancora in vita tra i prelati che hanno partecipato al Concilio Vaticano II - conclude - sarà ricordato come un grande figlio di questa terra».

Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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