MORIAGO (TREVISO) - Piante orticole e mais sterminati dalla grandine e dal vento a Mosnigo. Agricoltori in ginocchio dopo il maltempo che pure qui, lunedì notte, ha lasciato il segno, danneggiando anche abitazioni, coperture, auto. «Avevo 7mila metri quadrati di terreno a orto: non è rimasto nulla, forse solo le patate che sono sottoterra, sempre che con tutta questa acqua nel frattempo non marciscano», testimonia Matteo Frezza, 38 anni, titolare dell'omonima azienda agricola di via Col Visentin avviata 10 anni fa quando la fabbrica in cui lavorava chiuse e lui da operaio si reinventò agricoltore. In queste ore, anche via social, ha lanciato un appello per piazzare le migliaia di cipolle che qualche giorno prima della grandine aveva raccolto e messo a seccare sotto una tettoia, di cui oggi, dopo la tempesta, rimane poco o nulla.
«Non si è salvato niente di tutto il mio lavoro, tranne il raccolto di cipolle che avevo appena messo al sicuro e che ora rischia di essere perso, perché non mi è rimasta alcuna copertura -l'appello pubblicato sui social da Frezza- Vi chiedo il favore di aiutarmi e prendere almeno le cipolle rimaste». «L'appello -aggiorna poi- è stato recepito da moltissime persone: sono molto grato».
ADDIO MAIS
Poco lontano, sempre a Mosnigo, azzerata la produzione di mais di Giovanni Spadetto. «Quasi 20 ettari di mais annientato -testimonia l'agricoltore- Mi è rimasto, forse, metà raccolto: la pianta è defogliata e questo significa che non matura più. Mai vista una devastazione simile. Ho visto la tempesta crivellare il tetto della stalla: sembrava una mitragliatrice. C'era tantissimo vento. La copertura della stalla, al cui interno ho una ventina di capi tra vitelli, vacche e tori, è saltata via e ora con le ferie alle porte non ci trova nessuno che ti rifaccia la copertura». (cb)